di LUCIANO ZANARDINI
24 mar 2015 00:00
I cattivi maestri
La società civile sbaglia se pensa di lasciare il tema dei diritti degli immigrati agli estremismi: si rischia una frattura nella città
Solidarietà alla polizia che si ritrova, ancora una volta e suo malgrado, a pagare i costi della contrapposizione sociale. Non so neppure fino a che punto la politica debba confrontarsi con chi, pur rappresentando associazioni che sulla carta promuovono diritti per tutti, non conosce alcuna regola, se non la provocazione. A chi giova tutto questo? Sicuramente non agli immigrati che rivendicano dei diritti schiacciati dal peso della burocrazia. Ma le proteste sguaiate rischiano solo di risvegliare quella piccola percentuale xenofoba e intollerante che abita ancora la nostra città. Le scene raccapriccianti di Largo Formentone consegnano alla cronaca 60 facinorosi che, alternando cori da stadio e mostrando grossi limiti nell’educazione civica, provocano le Forze dell’Ordine. In mezzo a uomini con i capelli grigi e giovanotti maleducati c’erano loro, gli stranieri, vittime due volte: non hanno diritti e pagano (anche con l’espulsione) per l’assenza degli stessi. Poco distante, in via Capriolo, la comunità immigrata di Brescia (i nuovi cittadini) portava avanti le attività, chiacchierava amabilmente e viveva la nuova polis come se a poche centinaia di metri non stesse succedendo nulla.
Non si può e non si deve permettere che i diritti degli stranieri siano appannaggio degli estremisti. Ci sono distinzioni tra chi strumentalizza gli immigrati per destabilizzare e chi come Forza Nuova soffia sul vento della paura? La società civile ha una grande responsabilità, quella di riappropriarsi dei temi legati all’immigrazione, dei diritti e dei doveri delle persone. Nella quotidianità ci sono associazioni, istituzioni come il Centro Migranti e la Caritas e privati, che si impegnano, spesso nel silenzio, a favore degli immigrati. Non scendono in piazza, non fanno casino, ma condividono fin dall’arrivo in Italia le loro difficoltà e i loro progetti di vita, pur mantenendo sempre fissa la barra della legalità.
LUCIANO ZANARDINI
24 mar 2015 00:00