Guido, il dormitorio e gli ospiti amati
Con la sua serena tenacia unita a una forte fede in Dio, Guido Zoni riuscì a cambiare in meglio molti ospiti del Dormitorio San Vincenzo
Correva l’anno 1988 quando il Responsabile della Caritas diocesana, don Armando Nolli, chiese a Guido Zoni se poteva dargli una mano nella gestione del Dormitorio San Vincenzo per due o tre mesi. Il tempo ritenuto necessario per trovare una soluzione per la direzione dello stesso. Guido aveva da poco lasciato il lavoro per raggiunti limiti di età e, data la sua nota generosità, diede la propria disponibilità. Il Dormitorio all’epoca era frequentato sostanzialmente da due tipologie di persone. La prima: ospiti occasionali, cioè coloro che chiedevano ospitalità per pochi giorni e, senza fissa dimora, vagavano da una città all’altra. La seconda era formata da un nucleo stabile di persone senza casa che stanziavano abitualmente a Brescia. Una parte di costoro era conosciuta dai servizi sociali, altri dalla Caritas. Molti stavano al Dormitorio da molti anni. Venivano indicati come gli ospiti storici e sentivano il Dormitorio come la loro casa. Questo li portava ad avere degli atteggiamenti frequentemente ostili verso gli ospiti di passaggio italiani e ancor più verso gli immigrati. Quasi tutti erano alcolisti incalliti e incorreggibili. Non mancavano alcuni che avevano avuto esperienze di droga. Certamente il Dormitorio che trovò Guido era tutto fuorché un ambiente sereno e pacifico. Gli abitanti delle vicinanze del Dormitorio non potevano sopportare gli atteggiamenti di inciviltà tenuti dai “barboni”. E ne avevano tutte le ragioni se consideriamo che a sera, quando ritornavano verso il Dormitorio, utilizzavano le porte che si affacciavano sulla strada come orinatoi. Davanti a questa situazione Guido non si scoraggiò. Si circondò di alcuni amici volontari e con gli obiettori della Caritas cercò di capire le singole persone, che storia avevano alle spalle. Un lavoro lungo e paziente giacché i tre mesi ipotizzati all’inizio diventarono sette lunghi anni. Periodo nel quale il direttore Guido non considerò mai gli ospiti come un corpo unico ma ciascuno come singola persona bisognosa di essere ascoltata, compresa, accolta e poi educata e reinserita nel contesto sociale. Non tutto gli riuscì come avrebbe voluto, alcune cocenti delusioni dovette sopportarle. Tuttavia con la sua serena tenacia unita a una forte fede in Dio, riuscì a cambiare in meglio molte di quelle persone. Le risse diminuirono, il quartiere non fu più sporcato o disturbato, il Dormitorio accettato dai vicini.
Per sette anni Guido è stato impegnato al Dormitorio senza un giorno di vacanza o ferie dalle otto di mattina alle nove di sera, sacrificando non poco i rapporti familiari. Si teneva tutto sulle sue spalle, dall’organizzazione alle spese, dall’igiene dei locali a quello degli ospiti, dai rapporti con le Istituzioni, ai momenti di spiritualità. Il Dormitorio è dotato di un regolamento che garantisce la convivenza all’interno e che va fatto rispettare, pena l’anarchia e il disordine. In taluni casi quando era costretto a lasciar fuori dal Dormitorio una persona che non aveva rispettato gli orari o le regole stabilite, Guido gli offriva l’ospitalità in casa sua. Era un’offerta così forte che veniva quasi sempre rifiutata. Un senso di vergogna e di indegnità pervadeva la persona che alla fine decideva di dormire fuori all’aperto. Chi glielo ha fatto fare? Preferisco chiudere ricordando una conversazione di Guido con uno degli ospiti più turbolenti che stavano “in casa”: Luciano. Dopo che questo aveva urlato, litigato e rotto alcune cose, Guido lo avvicinò con un sereno sorriso e non pensò a rimbrotti o espulsioni, che pure erano previste dalle norme, ma si mostrò accogliente, oggi diremmo che fu misericordioso. Luciano si fermò e rivolto al direttore disse: “Ma allora tu mi vuoi bene!”. Luciano divenne una persona dolce e pacifica, sorridente e rispettosa. Visse amato e rispettato da tutti dentro e fuori dal Dormitorio. Questo è stato Guido in Dormitorio, esempio e guida per tanti obiettori, volontari e ospiti.