Guardarsi negli occhi
“Se tu mi guardi con i tuoi occhi – scriveva Pablo Neruda – ti faccio spazio dentro di me”. Facciamo sempre più fatica a guardarci negli occhi. Abbiamo, forse, un po’ il timore del giudizio degli altri. Abbiamo spesso e volentieri qualcosa da nascondere. In alcuni casi manifestiamo anche una buona dose di supponenza. Parliamo e, contemporaneamente, chattiamo, trincerandoci dietro un “continua pure, ti sto ascoltando ma intanto...”.
Tutti, più o meno, almeno una volta siamo incorsi nell’errore di non dare la giusta attenzione a chi abbiamo di fronte, troppo preoccupati del nostro ego. Così succede non di rado che a scuola, nel tempo della ricreazione, i ragazzi siano più interessati allo schermo del proprio smartphone che ai propri compagni. Così succede, spesso, che, in pausa pranzo, i lavoratori siano più concentrati sul telefono. Così succede di vedere anche due fidanzati in un locale con lo sguardo fisso ma non sull’amato. A Verona ha aperto un ristorante (“Al Condominio”) che invita a godersi la cena senza piatti da fotografare o senza commenti da fare. E per le recensioni ci sono carta e penna. In cambio, oltre al piacere ritrovato di stare insieme, anche una bottiglia di benvenuto.