Gli ultimi mesi di Monari a Brescia
Come sono cambiate la società e la Chiesa bresciana in questi dieci anni? Cosa raccogliamo in frutti spirituali e quali percorsi possiamo intraprendere e potremo suggerire al vescovo che verrà?
Non è un mistero per nessuno. Il prossimo 28 marzo il vescovo Luciano compirà 75 anni. Età fatidica per vescovi, come per i parroci, invitati a rimettere il mandato pastorale nelle mani dei legittimi superiori in vista di un avvicendamento in tempi brevi.
Non è nemmeno un mistero che il vescovo Luciano non intende prolungare all’infinito la sua permanenza a Brescia. Presumibilmente quello che stiamo vivendo è il suo ultimo anno pastorale in diocesi (a meno che il Papa non disponga diversamente).
Qualcuno, già da tempo, sta praticando lo sport della caccia a i candidati alla successione? Chi verrà a Brescia dopo Monari? Argomento stuzzicante per tutti, dai cronisti alle congreghe dei preti, sino agli ambienti più distanti della società bresciana. D’altro canto il Vescovo di Brescia è pur sempre un signor vescovo nonostante la scristianizzazione imperante. E poi si sa, l’esercizio di fantapolitica ecclesiastica è un ottimo argomento di conversazione. Chiacchiere a parte, forse ci dovremo rassegnare un po’ tutti ad attendere il tempo opportuno. Nel frattempo potremmo, invece, utilmente dare valore in questi mesi a quell’esercizio di discernimento comunitario che è la verifica che in ogni progetto pastorale non dovrebbe mancare per raccogliere frutti e lacune e aprirci saggiamente al nuovo che verrà.
Come sono cambiate la società e la Chiesa bresciana in questi dieci anni? Cosa raccogliamo in frutti spirituali e quali percorsi possiamo intraprendere e potremo suggerire al vescovo che verrà? Un compito che in primis dovrebbe essere degli organismi di comunione ecclesiale a livello diocesano, zonale e forse parrocchiale. Non è questo il tempo di annunciare nuovi piani triennali o quinquennali, ma di fare il punto, riflettere e sedimentare i doni ricevuti. Non per trastullarci in un inutile e non gradito panegirico del Vescovo che parte, ma per dare ancora più forza al sentirci Chiesa di Brescia in cammino nella storia.