di AGOSTINO MANTOVANI
12 mar 2015 00:00
Facile dire clandestino
Non pensiamo alle ragioni che spingono a migrare. Come società occidentale, non pensiamo di essere la causa delle migrazioni stesse
Perché noi non facciamo niente per intervenire là dove nascono i problemi che costringono la gente a migrare, mentre consumiamo prodotti che sottraggono risorse ai Paesi d’origine di tanti migranti. Siamo sordi e ciechi perché apparteniamo a quel miliardo di essere umani che consuma quattro quinti delle risorse del pianeta, lasciando quello che rimane agli altri sei miliardi.
Degli stranieri ci occupiamo solo quando rubano, si prostituiscono o vivono nella clandestinità. Di tutti gli altri che vivono onestamente a tutti gli effetti, inseriti a pieno titolo nella nostra società, adattandosi a fare i lavori più umili, non ci interessiamo. Quando si fa osservare che i ladri e le prostitute c’erano anche quando non c’erano i migranti si è subito tacciati di “ buonista” o “ cattolico”. Se è il Papa che ne parla, nella migliore delle ipotesi, lo si lascia fare.... Le soluzioni immaginate al problema clandestini si possono condensare in una sola parola: espulsione. Un parlamentare è arrivato a dire che per loro le nostre prigioni sono un lusso. Non resterebbe allora che buttarli in mare al limite delle acque territoriali, come qualcuno vorrebbe fare con i barconi che arrivano in avaria e come si fa clandestinamente con la spazzatura.
Proprio come avviene per la spazzatura, ci sono organizzazioni criminali che controllano il flusso dei clandestini. A Brescia succede che ci sono stranieri sfruttati al punto da pagare 200 euro al mese per un letto in stanze dove sono ammassati dieci letti e dove sempre su quei letti si dorme a turno, chi di giorno e chi di notte. È dovere di tutti farsi carico di questi problemi. Occorre praticare l’accoglienza. L’alternativa è una forma delittuosa di violenza.
AGOSTINO MANTOVANI
12 mar 2015 00:00