Facciamo lavorare i parroci
Ebbene sì, lo confesso: in automobile io ascolto Radio Italia. Motivo? Così capisco quello che dicono, quando parlano e quando cantono. Altre emittenti, anche fin troppo schierate, non sempre le capisco. Diciamo che dalla mia emittente automobilistica so cosa aspettarmi: per questo mi incuriosisce quando passa la notizia del giorno, descritta e commentata minuziosamente.
In Svizzera, precisamente a Lucerna, nella più antica chiesa cattolica della città, è possibile confessarsi (questo il termine usato) davanti ad un Gesù istruito dall’intelligenza artificiale che sa rispondere, in più lingue, alle questioni poste dal penitente. A parte che mi interesserebbe se potesse assolvere, più che parlare, vista la finalità della confessione (non so se l’AI Gesù è informata di questo, insieme ai geni della facoltà teologica che l’hanno elaborata). La mia reazione è a metà tra lo sbigottito, lo stupito, l’inorridito, l’incredulo (queste notizie hanno lo strano potere di farmi aumentare l’ateismo).
Ci pensa, incredibilmente, la mia radio preferita a ridarmi un tonificante bagno di realtà: “No, no, no, no, no…” continuano a dire, e concludono: “Vi prego: facciamo lavorare i parroci”. Amen, Radio Italia. Amen.