Estate tempo di incontri
L’estate 2018 è stata ricca di avvenimenti che hanno segnato la vita delle varie Chiese e hanno avuto risvolti, non solo religiosi, di un certo rilievo
L’estate, con i suoi ritmi rilassati, potrebbe far pensare che anche l’ecumenismo vada in vacanza... Invece, l’estate 2018 è stata ricca di avvenimenti che hanno segnato la vita delle varie Chiese e hanno avuto risvolti, non solo religiosi, di un certo rilievo. Alla fine del mese di luglio sono stati celebrati, a Mosca, con particolare solennità, alla presenza anche del presidente Putin, i 1030 anni del battesimo del principe Vladimir che segnò l’inizio del cristianesimo in Russia, definito dal patriarca Kirill l’evento “fondante di tutta la storia russa”. Ma dietro questa sottolineatura del valore religioso dell’anniversario, sembravano nascondersi non solo forti motivi politici dovuti ai legami, da più parti ritenuti troppo stretti, tra la Chiesa di Mosca e il governo russo, ma anche mai sopite tensioni con le altre Chiese ortodosse, soprattutto quella di Costantinopoli. A molti, la cerimonia è parsa, quindi, un fatto preoccupante che avrebbe potuto gettare un’ombra sui rapporti e sul dialogo tra le Chiese.
A rimescolare, invece, le carte è avvenuto, il 31 agosto, uno storico incontro, a Istanbul, presso la cattedrale di S. Giorgio al Fanar tra il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e il patriarca Kirill, in cui essi hanno avuto una conversazione “come tra due fratelli” ribadendo con fermezza che credono “nel potere del dialogo” perché esso è “il percorso che Dio stesso ha dato”. Si è trattato, dunque, di un avvenimento molto significativo, salutato anche da parte cattolica con gioia e speranza perché giudicato un passo in avanti verso la pacificazione e la ricomposizione delle varie anime dell’ortodossia. A tutto ciò ha contribuito, non c’è dubbio, la continua e paziente opera di tessitura che papa Francesco ha svolto nel coltivare e rafforzare i contatti tra queste anime, riconoscendone ruoli e valore e puntando sul fatto che solo lavorando sempre tutti insieme si potrà rendere il mondo migliore. Questa stessa idea il Papa l’ha trasmessa anche alle Chiese valdesi e metodiste riunite per il loro Sinodo dal 26 al 31 agosto: nel messaggio augurale, firmato di suo pugno, ha espresso la convinzione che “rispondendo concretamente all’appello del Signore a essere una cosa sola” i cristiani potranno annunciare al meglio il Vangelo. E sui temi dei diritti umani, dell’accoglienza e della libertà discussi al Sinodo si è trovata una “straordinaria convergenza ecumenica” che certamente è un segnale positivo per il futuro.