Emozione e speranza
Dico pubblicamente grazie all’arcivescovo di Milano, mons. Delpini, per l’omelia con cui ha accompagnato i funerali di Lorenzo, Daniela e Fabio a Paderno Dugnano. Per due motivi: il primo perché mi ha fatto piangere, facendomi accorgere che avevo bisogno di farlo per non lasciare quel tremendo gesto con cui Riccardo ha ucciso tutta la sua famiglia come qualcosa di alieno da me.
Mi ero informato, avevo, magari senza volerlo, alimentato il gossip con cui le notizie di questo genere circolano nel nostro mondo, avevo tentato di ragionarci e, per dirla tutta, addirittura pensato pastoralmente: le parole dell’Arcivescovo mi hanno fatto piangere perché non mi hanno lasciato fuori da questa vicenda, ma mi hanno dolcemente e tenacemente fatto sentire parte di quella famiglia. La seconda motivazione è perché quelle parole mi hanno dato una speranza intelligente, non banale, non vuota, ma reale e bilanciata per aiutare non solo Riccardo, ma anche tutti noi, “a dare il nome giusto alla vita, anche al dolore, anche alla rabbia”. Le espressioni della fede sono proprio così: uniscono emozione e speranza, profondità e intelligenza. Un dono per tutti, in mezzo a tante parole che ci tengono in superficie e che, inevitabilmente, ci lasciano soli e incattiviti.