Diritti e doveri da assolvere
Senza ombra di dubbio gli avvisi del parroco sono un genere letterario prezioso e quando sono pensati bene possono essere più incisivi dell’omelia. Così decido di giocarmi il jolly e non mi faccio sfuggire l’occasione del 2 giugno di domenica. Dire un’Ave Maria per il dono (sì, per il dono!) della Repubblica fa già pensare molti. Ma aggiungo, curioso della reazione: “Sabato e domenica prossima ci sono le elezioni. Per conto mio, se non andate a votare, venite a confessarvi!”.
L’assemblea riesce, con tanta intelligenza, in brevissimo tempo, a ridere e a mettersi in un silenzio totale: “Non sto scherzando. Decidete voi se dovete venire a confessarvi perché non difendete un vostro diritto o perché non rispondete a un preciso dovere. Sempre peccato grave è”. Non so quanta gente confesserò lunedì prossimo, anche in questo caso sono curioso… comunque rimango a disposizione e, per semplificare, anticipo la penitenza che, questa volta, sarà identica per tutti: cambiare una cosa che va storta e capire quanta fatica ci voglia e, soprattutto, non ascoltare quelli che ti dicono che, tanto, non cambierà mai nulla. Non ci ho mai creduto, figurarsi quando sto per assolvere.