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Brescia
di ROSSELLA DE PERI 13 giu 2019 09:10

Dimmi che sete hai

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L'uomo ha sete per natura, tende a desiderare qualcosa che gli manca. C'è però il rischio che questa sete si estingua se viene immediatamente soddisfatta: il desiderio si riduce così a un impulso saziato

L’uomo per sua natura ha sete. L’uomo tende cioè ad avere desiderio di qualcosa. Il desiderio è connaturato da mancanza, carenza, insoddisfazione. È per definizione insaziato perché aspira a ciò che non è posseduto.

Proprio per questo è intimamente legato ad una dinamicità, cioè l’uomo si muove verso qualcosa spinto dal desiderio di questo qualcosa. Un uomo ha sete di questo qualcosa, vuole possedere questo qualcosa. Questa sete è soggettiva perché è legata all’interiorità della persona, ai suoi valori, ai suoi vissuti, alla sua vita. Ecco perché la sete che caratterizza una persona dice molto di chi è questa persona.La sete di soldi è legata al desiderio di potere, perché si possono avere o fare molte cose se si ha potere. La sete di soldi può essere legata anche al desiderio di successo e di immagine. C’è chi ha invece sete di lettura. Ma la sete di lettura può essere legata anche al bisogno di distrarsi o al voler coltivare la propria spiritualità, se i libri sono di carattere spirituale. Qualcun altro ha un’enorme sete di valorizzazione, probabilmente per un senso profondo di insicurezza che si trascina da una vita; ecco allora che la disconferma da parte di altri lo deprime, lo manda in crisi. E chissà quante altre seti si possono individuare, sane o meno sane, fino ad essere patologiche.

Riusciremmo a concepire la nostra vita senza sete, cioè senza desideri? Verrebbe da rispondere di no. C’è invece il rischio che il desiderio si estingua. Se la mia sete è immediatamente soddisfatta, allora il desiderio si estingue e si riduce a un impulso subito saziato. Nella nostra società attuale spesso avviene così: c’è poca resistenza alla frustrazione e la richiesta, invece, di soddisfazione immediata di un desiderio. È come se appena nato, subito il desiderio si estinguesse, perché velocemente saziato. Il desiderio ha vita breve e per questo viene snaturato e ridotto a un impulso velocemente soddisfatto. Si privano i figli di desideri pensando di farli felici. Più il desiderio aspetta ad essere saziato, più diventa grande. E maggiore sarà la gioia che ne verrà quando quella sete verrà estinta. Il consumo esasperato è la tomba del desiderio.

Lasciamo e lasciamoci un po’ di sete, perché la sete attiva, ci rende vivi, fa camminare, crescere, andare verso la fonte. Elogiamo la sete, non vediamola solo come mancanza, ma come un motore propulsore che ci spinge verso una gioia, il nostro desiderio soddisfatto.

ROSSELLA DE PERI 13 giu 2019 09:10