Dare fiducia ai bambini
Possiamo aiutare i nostri bambini ad avere fiducia in loro stessi, a credere nelle loro capacità, a cercare soluzioni positive alle prove che la vita prepara per loro?
Possiamo aiutare i nostri bambini ad avere fiducia in loro stessi, a credere nelle loro capacità, a cercare soluzioni positive alle prove che la vita prepara per loro? Certamente sì! Capita però che noi genitori siamo, talora, coltivatori di insicurezze. Semplicemente quando applichiamo comportamenti pedagogici negativi. Prendiamo il genitore che ha una visione idealistica: vorrebbe un bimbo educato, gentile, ubbidiente; ma così non è… e allora glielo dice, glielo ripete, ogni giorno, più volte al giorno, confermandolo nell’idea che è cattivo. Prendiamo il genitore che dà “tutto se stesso”: vorrebbe gratitudine, come si merita; ma non arriva… perciò la prende come un’offesa personale e si esprime con frasi del tipo: “Perché mi fai questo? A me che mi spacco la schiena per te!”, creando profondi sensi di colpa. Prendiamo il genitore convinto che: la pianta va raddrizzata finché è piccola; non gli riesce… quindi interviene a correggere ogni comportamento non perfetto del figlio, portandolo a pensare che non ce la farà mai. Prendiamo il genitore autoritario secondo cui l’obbedienza è da esigere sempre in ogni caso; siccome questo non sempre avviene… si sente di accusarlo di non starlo ad ascoltare, di fare quel che gli pare o (peggio) il contrario di quello che dovrebbe, convincendolo che non ne farà mai una giusta.
Alla fine veniamo al genitore che schematizza secondo tipologie mentali: questo dirà: “Sei il tipico ragazzo ribelle (o svogliato, o disordinato o pigro). Ai miei tempi, quelli come te… un giorno ti pentirai di tutto questo, finirai male, ma io te l’avevo detto”. È evidente che con questi input il disastro sarà consistente, è bene pertanto proporre alcune formulazioni positive che vanno meditate e – se condivise – inserite nell’azione educativa che vuole portare i nostri figli ad avere fiducia in loro stessi. A loro possiamo dire (e dimostrare con la nostra vita che siamo convinti di quello che diciamo): “Un risultato positivo – seppur parziale – l’hai ottenuto; non è necessario essere sempre al massimo, talvolta ci si accontenta di poco per puntare al meglio, puoi riuscire, io ti aiuto. Sei sulla buona strada, lavoreremo sodo e sarà un successo. Ottimo, sarà ancora meglio la prossima volta, andiamo avanti. Ho visto che ti sei sforzato, ci sei, bravo! Lavorare con te è veramente bello, una soddisfazione, un divertimento, grazie! Veramente sei stato grande, nemmeno io me la sarei cavata cosi”.