Dai pessimisti ai seminatori di cielo
Ci sono molti e diversi punti di vista da cui guardare la realtà, il mondo e le vicende che ci capitano. Ci sono i pessimisti patologici che vedono sempre e ovunque il lato oscuro, il negativo, e, anche nel bene, ci mettono sempre il “ma”. Ci sono quelli del “va tutto bene”: individuano il lato positivo anche dove non deve esserci; sono sempre con un sorriso stampato in faccia, sono quelli della pacca sulla spalla, anche quando non c’è niente da ridere, perché se uno soffre, soffre e basta. Ci sono quelli che di fronte ai problemi si scansano, lasciano correre e aspettano; quelli che devono sempre trovare una soluzione, metterci il naso e risolvere tutto. Ci sono, quindi, innumerevoli punti di vista. Ma qual è il punto di vista dei figli di Dio di cui ci ha parlato San Giovanni (1 Gv 3,2)?
I figli di Dio sono molto strani, un po’ strabici: guardano il cielo e, nello stesso tempo, non distolgono lo sguardo dalla terra; guardano un cielo che non è sordo, cieco, immobile, ma pieno di vita, di danze, di canti, un cielo vivo; vedono una terra a volte dura, sassosa, sporca, arida, ma che chiede di essere lavorata, seminata, scavata e abitata. I figli di Dio hanno il punto di vista del cielo con le mani nella terra. I figli di Dio seminano il cielo nella terra del mondo dove mancano la pace e la giustizia, dove sembrano vincere le persecuzioni e le violenze. I figli di Dio seminano il cielo nella terra del cuore degli uomini che vivono accanto a loro e che condividono i loro passi nel quotidiano: cuori, a volte di pietra, pesanti, dove manca la misericordia, dove sgorgano le lacrime, cuori in festa e cuori spensierati.
I figli di Dio seminano il cielo nella terra più difficile, quella del proprio cuore: un cuore a volte affaticato, un cuore che desidera, affamato e assetato, in ricerca, spesso senza trovare. I figli di Dio seminano cielo perché sanno che l’unico nutrimento della terra è il Regno di Dio in cui stanno le radici di ogni frutto di cielo che sboccia dalla terra del mondo. In fondo il Vangelo delle beatitudini ci ricorda che in mezzo alla terra così sporca, faticosa da lavorare e infruttuosa può trovare casa un seme di cielo. Beati voi. Questi figli di Dio siamo noi: radunati nell’Eucarestia, siamo immersi nel cielo, nella festa, nelle danze e nei canti. Il cielo è il dono di Gesù che ci fa seminatori di cielo nella terra della nostra vita… I santi sono figli di Dio, con occhi in alto e mani che non hanno paura di sporcarsi, sono semplicemente instancabili seminatori di cielo.