Crediti deteriorati
La “sofferenza bancaria” è la situazione nella quale versa un debitore che non è in grado di adempiere ai propri impegni, come ad esempio il pagare la rata di un finanziamento, di un mutuo, o il rientrare dallo scoperto di un conto corrente. Con il decreto legislativo n. 116/2024, entrato in vigore il 14 agosto recependo la Direttiva (UE) 2021/2167, il legislatore italiano ha modificato il Testo Unico bancario (DL 1.9.93 n. 385) e innovato il settore dei crediti bancari cosiddetti “deteriorati”.
L’argomento riguarda l’acquisto e la conseguente gestione dei crediti bancari “in sofferenza”, cioè quelli concessi da banche e altri soggetti abilitati alla concessione di finanziamenti e ritenuti difficili da recuperare. Il decreto prevede la sostanziale liberalizzazione dell’attività, introduce la definizione di “acquirente di crediti in sofferenza”: è la persona fisica o giuridica, diversa da una banca, che nell’esercizio della propria attività commerciale o professionale acquista crediti in sofferenza, per poi tentare di recuperarli verso il debitore. Se l’acquirente del credito non è un gestore professionale di crediti in sofferenza, è obbligato a nominarne uno (una banca o un intermediario finanziario, indicati nel nuovo albo dei gestori di crediti in sofferenza, tenuto da Banca d’Italia), onde assicurare maggior tutela al debitore “ceduto” (cioè il cittadino debitore che si vede comparire un nuovo soggetto creditore, e al quale dovrà pagare il debito).
Il debitore potrà così interagire con un soggetto regolamentato, autorizzato e vigilato. Il decreto prevede specifici obblighi informativi in capo alle banche che intendono cedere i propri crediti. La gestione di crediti in sofferenza prevede la riscossione e il recupero dei pagamenti dovuti dal debitore, la rinegoziazione con lui dei termini e delle condizioni contrattuali, la gestione dei suoi reclami, l’informativa al debitore relativa a ogni variazione dei tassi di interesse e degli oneri dovuti. Anche se si tratta di una legge rivolta agli operatori del settore, essa include importanti norme a tutela dei cittadini debitori “ceduti”. Verso di loro gli acquirenti di crediti in sofferenza e i gestori si dovranno comportare secondo correttezza, diligenza e trasparenza, fornire informazioni corrette e non ingannevoli, garantire la riservatezza dei dati personali, agire senza coercizione, condizionamento scorretto e molestia. I debitori potranno presentare reclami al gestore ed esposti alla Banca Centrale a propria tutela. Regole ispirate ai principi generali di lealtà e correttezza, con la speranza che esse garantiscano equità del sistema.