Covid: guida per i genitori
Anche i bambini, come gli adulti, possono sentire ansia e stress legati alla pandemia. Per aiutarli a capire quello che sta succedendo senza spaventarli, l’Unicef propone una guida per genitori in otto punti
Anche i bambini, come gli adulti, possono sentire ansia e stress legati alla pandemia. Per aiutarli a capire quello che sta succedendo senza spaventarli, l’Unicef propone una guida per genitori in otto punti. Eccoli in estrema sintesi. Primo. Se sono molto piccoli e non accennano all’epidemia, non è il caso di allertarli, è – semmai – l’occasione per rammentare loro l’importanza del rispetto delle misure igieniche, senza introdurre nuove paure. Secondo. Se ne sono al corrente, hanno diritto di essere informati e gli adulti hanno la responsabilità di presevarli dall’inquietudine. Occorre dunque parlarne, usando un linguaggio appropriato per l’età, osservare le reazioni, essere sensibili al loro livello di ansia. Terzo. Insegnate, ai vostri bambini, i modi più efficaci per proteggersi: lavarsi le mani regolarmente e seguire le norme stabilite dalle autorità. Quarto. Le immagini e le parole della Tv e internet possono indurre la sensazione di trovarsi in piena crisi. Aiutateli ad affrontare lo stress creando occasioni di gioco e relax. Quinto. Lo scoppio dell’epidemia ha comportato anche fenomeni di discriminazione razziale nel mondo. Spiegate che il virus non ha nulla a che vedere con l’aspetto di una persona, il suo paese di provenienza o la lingua che parla, ecc. e nel mondo si aiutano reciprocamente con atti di generosità e cortesia. Condividere storie di operatori sanitari, scienziati, medici e giovani che stanno lavorando per mettere fine al contagio e mantenere al sicuro la comunità è molto utile. Settimo. Li aiuterà sapere che siete calmi ed avete il controllo della situazione. Se voi stessi siete in uno stato di ansia o preoccupazione, prendete del tempo per fare cose che vi aiutino a rilassarvi e recuperare le forze. Ottavo. Valutate nella conversazione il loro livello di ansia osservando il linguaggio del corpo, il tono di voce e il respiro. Ricordate loro che potrete parlarne ancora in futuro e che voi siete attenti, ascoltate e siete disponibili ogni qualvolta si sentano inquieti e preoccupati.