Con un sorriso
È tutto dentro un sorriso, è dentro l’allegria l’approccio adatto.
Lo viveva don Bosco, ogni giorno, anche nelle difficoltà. L’allegria di chi sa che, nonostante la fatica, questo mondo è di chi ama e di chi accoglie. Ed è forse in quel sorriso, che lasciava passare la fiducia e l’amore, che si concretizzavano l’attenzione umana e pedagogica che molti giovani e ragazzi hanno vissuto e sperimentato; quasi fosse una calamita, quasi offrisse la speranza che i sogni appesi di quella gioventù, spesso abbandonata, emarginata e povera, potessero divenire realtà; quasi che quel sorriso, intriso di Dio, comunicasse la piena possibilità di lavorare insieme su “chi sono e chi sarò”. Perché d’improvviso Arturo, Carlo, Domenico si sentivano amati e accolti per quel che erano, anzi, nonostante quel che fossero.
Nel sorriso sta la possibilità di uno spazio, quello spazio in cui il sogno appeso di un ragazzo può essere accolto; quello spazio di disponibilità e fiducia del mondo educativo che si fa prossimo ai giovani per quel che sono, disposto a dialogare con ciascuno per lavorare sul proprio “chi sono e chi sarò”; quello spazio che spesso i giovani sono disposti ad aprire ma che, se non si coglie, subito richiudono.
L’atteggiamento di Don Bosco, non era accondiscendente. Era sereno e luminoso, nel rispetto della Verità a cui faceva riferimento. Non serve sempre l’accondiscendenza ma la verità offerta con serenità. A volte pure la fermezza nel sorriso. Perché a Serena, Beatrice, Giovanni o Riccardo non serve che si dica sempre “va bene”, non serve che si dica “no” a priori, forse serve che li si ascolti e che poi, con il sorriso di chi ti vuole bene e ti accoglie, sia disposto con te a lavorare nella verità che illumina, che a volte fa male ma che, alla fine, ridona l’allegria promessa dal sorriso che li aveva spinti al dialogo nella fiducia. Perché un sogno appeso dice molto di sé e lo sforzo di continuare a costruirlo e trasformarlo in progetto a volte è necessario farlo con un compagno di viaggio che condivida la fatica, che non toglie il protagonismo ma dica, con il sorriso, “ci sono e ce la faremo”.