Come un’enciclica
Come una “Enciclica laica” sullo sport, titola con orgoglio la Gazzetta dello Sport, annunciando ad inizio anno la pubblicazione di un’intervista esclusiva fatta a Papa Francesco. È il Pontefice più vicino al nostro mondo – ha dichiarato il direttore della Gazzetta – è un Papa Pop capace di annullare le distanze e farsi uno di noi, un uomo di sport. Nella lunga intervista Papa Francesco ha raccontato della sua passione per lo sport fin da bambino; dell’infanzia felice giocando con un pallone di stracci; degli entusiasmi per le vittorie della sua squadra di calcio, il San Lorenzo; come pure degli insegnamenti del suo papà, giocatore di basket. Alla fine, dalle 30 domande ricevute, ne è scaturito un piccolo documento riassunto in sette concetti chiave: lealtà, impegno, sacrificio, inclusione, spirito di gruppo, ascesi e riscatto.
Tutto è certamente molto vero, molto profondo e condivisibile. Ma non definitivo! Ricordo le parole di Vescovi e Cardinali che già 15 anni fa desideravano un’enciclica papale sullo sport. Ma dato che non esiste uno sport cattolico (non può esistere!) ci si è fermati a dibattere sul rapporto tra sport e fede. La riflessione poi si è spostata allo sport e al tempo libero: accusando che lo sport ruba tempo alla domenica e alla catechesi. Ed infine si è giunti al tema sport business con le critiche per i troppi soldi che circolano. Se poi guardo ai precedenti pontificati, riconosco come Pio XII fu un grande sportivo praticante; Paolo VI un grande teorico (ritengo il più grande!) del rapporto tra fede e sport; Papa Giovanni Paolo II fu da giocatore un portiere e da Papa un attaccante. Papa Benedetto aveva le potenzialità per stupire nel saper trovare l’invisibile presenza di Dio nello sport. Per promuovere lo sport e la sua valenza pastorale, il meglio è rappresentato dai Vescovi italiani che negli anni Sessanta proposero un gruppo sportivo in ogni parrocchia.
Papa Francesco ci offre oggi, con linguaggio semplice e immediato, la certezza che lo sport, se saggiamente vissuto, può essere un valore aggiunto alla nostra cultura. Con questa intervista ci mostra ciò che lui vede nello sport, utilizzando gli occhiali della fede e dell’amore per l’uomo; dichiara che quel mondo appartiene alle responsabilità di ogni uomo. Nessuno, nemmeno un Papa può cambiare lo sport. Ma un Papa può insegnarci con quali occhi guardare e apprezzare la presenza di Dio nel gioco e nella pratica sportiva.