Ci mancano le vette
La montagna è un luogo simbolico per eccellenza, anche prima che mettessimo le croci sulle vette. La simbolicità della montagna non andrebbe sottolineata per la presenza della croce, ma per l’esperienza che evoca: camminare insieme, darsi una mano in cordata, puntare in alto, sentirsi piccoli in un ambiente enorme che ci viene donato, respirare il legame con il creatore… Mettere le croci sulle vette entra nel solco di questo simbolismo: non lo rovina di certo, nemmeno se viene da una sola tradizione religiosa. Nemmeno non metterle rovina il simbolismo della montagna.
Si è acceso un dibattito nervoso sul tema delle croci sulle vette, a partire da una riflessione pacata e intelligente (riflessione, non decisione) apparsa in un’editoriale di una nota rivista del Cai. Il ruolo di ogni simbolo è di unire, non di dividere: è nella sua natura di tenere unite esperienze diverse e farle incontrare. Se un simbolo universale (come la croce) diventa occasione per insultarsi, il problema non è nel simbolo, ma in noi che non sappiamo più usare quel simbolo. Non è che ci mancano (o ci mancheranno) le croci, in realtà ci mancano le vette: è venuto meno il sentiero dove camminare e la forza per farlo. Se avremo camminato insieme, poi sapremo cosa mettere in vetta.
