Chi dobbiamo bombardare?
Fioccano le critiche per la decisione del governo di inserire il Ponte sullo Stretto tra le “opere prioritarie” della Legge di Stabilità finanziandolo, tra l’altro, sottraendo 1,3 miliardi al Fondo per la coesione destinato alla Sicilia e 300 milioni da quello della Calabria. E sta continuando in queste ore il pressing di vari partiti dell’opposizione su diversi punti della Finanziaria tra cui la mancata proroga del Superbonus per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Silenzio tombale, invece, sull’aumento per il 2024 della spesa militare. Trainato soprattutto dal bilancio del Ministero della Difesa che supera per la prima volta i 29 miliardi di euro con un aumento di ben 1,438 miliardi di euro (+5,1% rispetto al 2023). L’aumento fa seguito a quello di 1,8 miliardi realizzato tra il 2022 e il 2023. Nei due anni del governo Meloni il bilancio della Difesa è dunque cresciuto del 12,5 percento, cioè di oltre 3,2 miliardi di euro. “L’aumento – evidenzia l’Osservatorio sulle spese militari Milex – deriva in gran parte dallo stanziamento di nuovi fondi per l’acquisizione di armamenti all’interno del programma di Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari (8 miliardi di euro) a cui vanno aggiunti circa 2 miliardi destinati all’industria militare nel bilancio dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.
“Per la prima volta l’Italia destinerà una cifra di circa 10 miliardi di euro alle spese in armamenti”. Silenzio ancor più inspiegabile a fronte dello sviluppo, da parte dell’Italia insieme al Regno Unito e al Giappone, di un nuovo cacciabombardiere di sesta generazione, il “Tempest” (Global Combat Air Programme - GCAP), programma che impegnerà il bilancio dello Stato almeno fino al 2040. Le spese sono già passate da 3,8 miliardi, previsti lo scorso anno, a 8,8 miliardi riportati nel nuovo documento della Difesa: questo solo per la fase di sviluppo industriale, ma gli stanziamenti previsti sono stimati tra i trenta e i sessanta miliardi di euro.
Il velivolo è destinato a sostituire i caccia Eurofighter Typhoon che continuano a gravare per oltre mezzo miliardo di euro l’anno per l’aggiornamento tecnologico. Un progetto, il Tempest, nato in competizione con un altro cacciabombardiere che Francia, Germania, Spagna stanno sviluppando congiuntamente. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato vari aspetti del programma alle Commissioni riunite Difesa-Esteri. Ma nessuno si è alzato per porre due semplici domande che ci facciamo tutti: oltre agli F-35, di quanti cacciabombardieri abbiamo bisogno in Italia? E, soprattutto, qualcuno può spiegarci chi dobbiamo cacciabombardare?