Caro volontario, ti scrivo

Carissima volontaria e carissimo volontario, a te che spendi parte del tuo tempo per gli altri va il nostro ringraziamento. Non basta una Giornata internazionale per ricordare a tutti l’importanza di un impegno. Il volontariato, svolto in parrocchia, in oratorio o in una delle migliaia di associazioni presenti sul territorio, è un bene da proteggere. A maggior ragione in una società che tende sempre di più a sfilacciarsi e che promuove l’individualismo come una condizione quasi necessaria.
Seppur in calo, parliamo di circa sei milioni di italiani, anche se la stima è in difetto, perché in molti casi si registrano interventi sporadici o non continuativi nel tempo e spesso non certificati. Penso anche ai tanti gruppi che ruotano nelle nostre parrocchie o al compito educativo assolto nei nostri oratori. Non è stato facile in questi anni comprendere pienamente e districarsi nelle maglie della Riforma del Terzo Settore, che tra gli aspetti positivi riconosce sempre di più il ruolo prezioso del Centro Servizi per il Volontariato: nel Bresciano, per fortuna, rappresenta un punto di riferimento. Oggi più di ieri è indispensabile far nascere legami tra le diverse realtà per arrivare, magari, a una coprogettazione mirata e ancora più efficace nei risultati, evitando, però, di inseguire una specializzazione che rischia in alcuni casi di rendere meno spontanea l’azione.
Caro volontario, sentiti fiero di quello che fai, ma mantieni l’umiltà necessaria: sei uno strumento eccellente di un ingranaggio che aiuta la comunità a funzionare meglio. Vivi per gli altri, ma non dimenticarti di curare chi è accanto a te, non tralasciare gli affetti più grandi. Il volontariato è credibile nella misura in cui viene fatto con la leggerezza del cuore e non con l’ansia da prestazione. Il volontariato è credibile quando è realizzato con il sorriso sulle labbra. Il volontariato è contagioso quando può contare su una rete e non solo sui personalismi. Caro volontario, non dimenticare la formazione: chi sono veramente? Perché lo faccio? Come e dove potrei migliorare il mio servizio? Qual è il bene più grande che mi interessa? E quando, succede a tutti, ti ritroverai demotivato o deluso da taluni comportamenti, torna a chiederti: “Qual è la motivazione vera per la quale ho deciso di impegnarmi?”.
