Carige: che fine fanno le banche?
Dietro il territorio, o talvolta sopra, c’è un banchiere di riferimento o di sistema, ci sono protagonisti della vita sociale, economica e anche ecclesiale. Cosa è rimasto dello spirito originario che ha fatto nascere nelle parrocchie e nei paesi le Casse rurali?
Ancora una banca del territorio in crisi. Questa volta tocca a Carige la Cassa di risparmio di Genova. Ma è anche la storia della Banca Popolare di Vicenza e quella della Banca dell’Etruria. Non è diverso nemmeno il contesto per il Monte dei Paschi di Siena, anche se su una scala più grande. Dietro il territorio, o talvolta sopra, c’è un banchiere di riferimento o di sistema, ci sono protagonisti della vita sociale, economica e anche ecclesiale. Cosa è rimasto dello spirito originario che ha fatto nascere nelle parrocchie e nei paesi le Casse rurali? Quelle che servivano a sostenere la piccola imprenditoria di agricoltori e commercianti dell’Italia di provincia? E perché queste crisi sembrano colpire soprattutto questi istituti di credito che tanto bene hanno fatto alle nostre comunità? Domande a cui ci piacerebbe avere una risposta.
Quanto sono cambiate le regole? E le banche del territorio hanno saputo adeguarsi e garantirsi per restare competitive in un sistema che ha ormai dimensioni europee e mondiali? Eravamo abituati a rapporti quasi “familiari”, a forse troppe intromissioni e posizionamenti della politica locale e dei potenti di turno. Clintelismi che hanno forse nuociuto più del necessario... chissà.
Dove le governance sono rimaste sane e avvedute la storia delle banche del territorio è continuata gloriosa, ma dove ci sono stati problemi di chi è la colpa? È solo dei manager? O c’è dell’altro visto che le situazioni di crisi si ripetono in diversi territori? Urge approfondire. (Adriano Bianchi)