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di LUCIANO ZANARDINI 16 dic 2022 12:52

Cari Sindaci, siate generativi

Il 17 dicembre di 10 anni fa moriva Dario Ciapetti, un uomo capace di immaginare e di realizzare il futuro. Il triste anniversario è stato ricordato nei giorni scorsi durante un convegno nel Vanvitelliano. Di lui si fa memoria anche con un Bando di concorso per tesi di particolare interesse scientifico e legate a una visione sostenibile del territorio nonché al ruolo svolto dagli Enti Locali.

Ma chi era Dario Ciapetti? Due volte Sindaco di Berlingo (2004-2012), si è distinto per l’impegno sociale e politico fin da giovane. La sensibilità politica di Dario si è concretizzata in numerose opere, tra cui il recupero di una discarica di rifiuti tossici trasformata nel cuore pulsante del paese, con la costruzione di nuove scuole alimentate da energia rinnovabile. La sua azione amministrativa si è impegnata per l’incremento della raccolta differenziata, per la creazione di piste ciclabili, per l’attenzione al verde pubblico e per la messa in campo di numerose iniziative e collaborazioni nel segno della sussidiarietà.

Nel 2010 Ciapetti promosse anche l’entrata del suo Comune nell’Associazione dei Comuni Virtuosi. Ha curato, in ogni ambito del suo vasto impegno, l’autentica relazione con le persone. Godeva di un grande consenso elettorale e di fiducia popolare. Il suo merito era di unire lo studio e la risoluzione dei problemi con la coerenza di vita. Sapeva calamitare l’impegno anche degli altri Comuni intorno ai temi ambientali come la lotta contro cave e discariche a favore del Parco della Macogna. Non si abbatteva di fronte alle difficoltà grazie a quell’atteggiamento di speranza di chi sa che l’ultima parola può essere buona.

Nelle sue scelte era forte l’ispirazione del Vangelo come avvenne a un altro illustre primo cittadino, Giorgio La Pira (1904-1977), che affermava: “Il nostro compito di guide delle città è pensare, è essenzialmente quello di meditare: se non meditiamo siamo soltanto dei direttori generali”. E ai Sindaci di oggi cosa potrebbero insegnare questi due giganti della politica? A non scoraggiarsi, a non assistere sfiduciati agli accadimenti, a non fermarsi davanti alla burocrazia, a progettare il domani e a essere generativi. Nel pensiero e nell’azione. Per citare ancora La Pira “c’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente”.

LUCIANO ZANARDINI 16 dic 2022 12:52