Cara Indi, prendi per mano Dio
Cara Indi, cara figlia di tutti, adesso che sei in Paradiso ti chiederei un favore da parte di tutti noi, immagino, soprattutto, da parte di mamma e papà che hanno lottato per te: vai dal Buon Dio, prendilo per mano e gioca con lui, sulle sue ginocchia. Noi abbiamo bisogno che tu spieghi al Padre di tutti la nostra confusione, perché anche lui sarà incredibilmente confuso. Pensava di averci creati per aiutarlo a risolvere i problemi, era ben contento che avessimo inventato la scienza che può trovare soluzioni nuove, oppure il diritto che dovrebbe ascoltare tutti ed essere comprensibile per il bene di tutti.
Arrivo a pensare che possa aver compreso addirittura il perché dell’ateismo come un disperato bisogno di lui, sicuramente; però, gli sarà impossibile comprendere il perché noi, che siamo polvere, ci proclamiamo come lui, signori della vita e della morte. Pensa solo a giocare con lui, a farlo sorridere, perché anche lui ha le sue domande e vorrebbe chiederti perché non ti abbiamo tenuto dopo che abbiamo parlato per settimane di te; gioca, piccola Indi, anche per tutti i bambini che potrebbero, ma a cui è stato tolto il desiderio di farlo, perché devono scappare o difendersi come i grandi o proteggersi dalle bombe. E chissà che, un giorno, non torneremo a giocare anche noi.