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di MARIAGRAZIA ARDISSONE 29 ago 2024 12:05

Caffè al ginseng

Se è vero che la vita è maestra, il mercato, nella mia esperienza diretta, è luogo non solo di vita, ma di insegnamento di vita. E quando parlo di mercato non mi riferisco unicamente al mondo delle grandi imprese, ma anche alla piccola quotidianità delle poche botteghe rimaste, dei piccoli esercizi commerciali in cui prendono forma, nella semplicità e inconsapevolezza spesso, comportamenti di mercato esattamente sovrapponibili a quelli delle grandi imprese strutturate. E l’estate è il momento privilegiato dell’osservazione, dei dettagli da catturare, della vita da assaporare, perché i ritmi rallentano e l’occhio si fa più attento anche alla bellezza delle piccole cose e ai comportamenti, anche imprenditoriali, che agiamo e vengono agiti.

Che prezzo può avere per un consumatore una tazza di ginseng seduto comodamente ad un bar? Ha il prezzo che il mercato definisce e che il consumatore finale accetta di pagare. Il mercato fa certamente il prezzo, ma può fare molto di più! Se quella tazza di caffè viene gustata nella brezza mattutina di una località collinare, nella piacevole condivisione di parole e riflessioni che hanno il sapore di esperienze vissute da persone di generazioni diverse e tempi altrettanto diversi, cosa c’è di più e meglio di un normale profitto generato dal profumo di una tazza di ginseng? C’è vita, c’è un valore che il mercato genera che va al di là del prezzo, c’è la concretizzazione dei beni relazionali, elemento vivo, spesso inconsapevolmente, di ogni azione imprenditoriale.

Esistono, eccome, i beni relazionali e se non si vedono, vanno semplicemente riscoperti, perché li viviamo e agiamo in quanto persone. Serve nelle nostre vite vivere un tempo che abbia il sapore dell’estate, in cui semplicemente riscoprire ciò che già c’è, alzando lo sguardo per vedere l’essenziale, che il Piccolo Principe diceva esser invisibile agli occhi. Anche nel mercato, perché l’economia è faccenda di uomini. Questo è ciò che ho vissuto recentemente e di cui son grata ad una garbata signora ultraottantenne che, in una mattina d’estate, mi ha invitata a sedermi a gustare un caffè con lei sulle colline del Garda. Mi ha consentito di accostarmi alla sua storia, accogliendo contestualmente la mia e ha creato un ponte temporale potentissimo che ha unito donne di tempi disallineati, figlie entrambe, in modo diverso, dell’oggi. Ha creato il desiderio dell’incontro successivo, proprio in un contesto di mercato. È una grande ricchezza, non tangibile, ma motore per l’economia e per i profitti futuri che nascono dalla speranza di un altro caffè gustato insieme.

MARIAGRAZIA ARDISSONE 29 ago 2024 12:05