C'è sindaco e sindaco...
Sala e Raggi, due primi cittadini alle prese problemi simili affrontati, però, con stili diversi
È proprio il caso di dire che c'è sindaco e sindaco... Non si tratta di valutazioni politiche, ma di semplici osservazioni su stili e modi di fare diversi.
Milano: il sindaco Giuseppe Sala, venuto a conoscenza della sua iscrizione nel registro degli indagati nell'ambito di una inchiesta relativa alla realizzazione della piastra (la base su cui poi vennero poi realizzati i padiglioni dell'esposizione universale) di Expo. Sala, che dell'iniziativa mondiale tenuta lo scorso anno, è stato commissario straordinario, non sapendo la natura dell'addebito a lui rivolto, ha preferito autosospendersi da sindaco di Milano per non intralciare le indagini e per essere nelle condizioni migliori per difendersi. L'ha fatto subito, senza aspettare che a Palazzo Marino arrivassero i messi di Palazzo di Giustizia o i Carabinieri...
Roma: sin dalla data del suo insediamento per la sindaca Raggi non c'è stata pace: inesperienza, fretta, presunzione, oscure trame, complotti della vecchia politica e altro ancora hanno congiurato contro il vento nuovo arrivato in Campidoglio. E così, dopo averla fortemente voluta, la prima cittadina della capitale ha dovuto prima rinunciare al Capo di Gabinetto prima fortemente voluta, poi "scaricata" per irregolarità nella sua nomina e poi ha inanellato una serie incredibile di intoppi, sino ad arrivare nei giorni scorsi alle perquisizioni in Campidoglio. La Polizia ha fatto visita nel palazzo del Comune capitolino per acquisire documenti, compresi pareri e determine sui compensi, relativi alle assunzioni effettuate dal Virginia Raggi.E notizia di questi ultimi minuti, l'arresto di Raffaele Marra, contestato fedelissimo della Sindaca che si è battuta per averlo al suo fianco prima come vice capo di gabinetto e poi come responsabilòe del dipartimento del personale, per corruzione.
Al momento di stendere queste poche riflessioni non c'è ancora notizia di cosa la sindaca Raggi intenda fare. Senza entrare nel merito di valutazioni politiche, non ci si può esimere dal sottolineare il diverso atteggiamento dei due primi cittadini. Quello di Milano, che all'atto del suo insediamento non si è dilungato in grandi discorsi su trasparenza, onestà e altro ancora, si è subito messo in stand by in modo da permettere alla magistratura di fare le opportune verifiche. Virginia Raggi, che al contrario nel giorno della sua elezione che delle già citate parole ha fatto quasi un manifesto, ancora no.
È vero che nel caso di Sala si tratta di un coinvolgimento personale, mentre in quello del sindaco della Capitale no, ma è pur vero che nel mirino della magistratura sono finite figure da lei fortemente volute e chiamate a sé con procedure che oggi sono al vaglio degli inquirenti.
Per concludere, dunque, se è vero che non c'è mai da gioire quando su un primo cittadino si addensano ombre e sospetti, non si possono chiudere gli occhi dinanzi a modi e stilo così palesemente diversi.
Senza dubitare in questa sede dell'assoluta estraneità dei due primi cittadini ai fatti loro contestati, non resta che dire che è proprio vero: c'è sindaco e sindaco....