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di AGOSTINO MANTOVANI 23 dic 2015 00:00

Buon Natale migrante

Anche l’augurio di migliorare la disponibilità, l’amore verso l’altro, inteso come fratello. Così, quest’anno, per Natale, il mio augurio va a chi ha scelto di migrare...

Anche l’augurio di migliorare la disponibilità, l’amore verso l’altro, inteso come fratello. Così, quest’anno, per Natale, il mio augurio va a chi ha scelto di migrare, buon Natale amico mio. In questo giorno, importante per il credente, l’augurio è per te che sei migrante. Buon Natale amica mia, che vieni da una storia crudele trovando qui un lavoro in nero, oppure un marciapiede. Buon Natale amico mio che da lontano sei partito, speravi tanto, ma quando sei arrivato nessuno ti ha accolto. Adesso l’alternativa è quella di andare via, di tornare a casa tua. Hai scoperto nell’arrivare che non ti vogliono accettare, ma come fai a ritornare, se sei appena andato via? Adesso la tua paura è tanta, perché non hai più speranza. Se ti può consolare, potevi morire su una barca, nel mare. Il benessere, che credevi di aver trovato, nessuno lo vuole spartire. Ti è andata male, hai speso tutto quello che avevi per arrivare e adesso? Anche la speranza hai perso. Volevi cambiare? Cercavi giustizia? Ti accontentavi di un po’ di accoglienza? Ti hanno proposto di usare violenza. Tu non hai accettato anche se sei solo deluso e disperato. Hai risposto che cerchi un lavoro pulito, che non sei un assassino, che non ti rassegni al tuo destino. Non sei ripartito come ti era stato ordinato. Nel diventare clandestino non sei più nessuno, non hai più diritti, né pace. Ti incontro per caso, ci penso, mi fermo, poi dico che non ho tempo, che non è il mio problema, ci pensi il governo! Vado in Chiesa, nemmeno mi pento del peccato commesso, un peccato mortale, perché mi sono dimenticato il primo comandamento, “Ama Dio e il tuo prossimo come te stesso”. Ciò vale per me, adesso, è pregare il Signore di procurarmi del bene, di fare un affare, di non farmi ammalare. Ma a te, non penso. Ti credi importante? Mi fai solo pena, sei un perdente e, in quanto tale, potresti anche farmi del male. Eppure la tua presenza è come un peso sulla mia coscienza, sento il dovere della carità. Posso tentare di recuperare un po’ di umanità, adesso che viene Natale? Basta con l’egoismo, ti devo aiutare e la mia amicizia ti voglio donare, è il mio motivo augurale. Buon Natale amico mio. Per l’avvenire, ti prometto, mi voglio impegnare e farò tutto quello che posso. Non importa se sei uomo, donna, o bambino, ti starò vicino. È per me un dono che tu abbia bisogno. Vorrei poterti aiutare soprattutto a sperare, amico mio.
AGOSTINO MANTOVANI 23 dic 2015 00:00