Aprile, dolce dormire... o correre?
Correre, correre, correre! Non può che essere questo l’imperativo categorico di questo aprile 2021. Niente a che fare con l’adagio “aprile, dolce dormire”. Anche il tempo pasquale esige di metterci in movimento. “È tempo di svegliarvi dal sonno, – ricorda san Paolo – perché la nostra salvezza è vicina”. Ci invita a correre pure Maria di Magdala che corre a chiamare i discepoli dopo aver trovato il sepolcro vuoto, così come si sono mossi in fretta Pietro e Giovanni. È giunta l’ora della risurrezione! La perdurante situazione emergenziale ci trova stremati, ma non rassegnati.
Aprile sarà il mese decisivo. Anzitutto tutti siamo coscienti che nessuna rinascita, nessuna ripartenza sarà possibile senza un progresso sul fronte dei vaccini. Con responsabilità dobbiamo correre per salvarci la vita, mettere in sicurezza i più fragili e permettere a tutti di riprendere i ritmi di quella vita ordinaria che ci sembra oggi ormai così straordinaria. Devono correre la politica, le istituzioni e i cittadini. Non smettiamo di chiederci come fare tutto il meglio possibile, come non sbagliare ancora, come scongiurare una tensione sociale che, soprattutto in ambito lavorativo, manifesta ormai evidenti segni di pericolosa insofferenza. Sulle vaccinazioni soprattutto bisogna correre! Vanno messe in campo tutte le risorse possibili, ribadita una regia chiara e pragmatica. Il dazio dei personalismi regionali e dei distinguo ideologici non è più un alibi tollerabile. La gente è stanca.In secondo luogo dobbiamo tornare a correre sul fronte di strategie di uscita dalla crisi che siano a lungo termine. Servono certezze sulle riaperture. Il tira e molla non è più sopportabile. Lo esige l’emergenza economica, ma lo esige anche l’emergenza educativa e la tenuta psicologica delle persone, soprattutto dei più giovani. E se in questi giorni è timidamente ripartita la scuola, dell’estate dei ragazzi chi ne parla, che ne sarà? I nostri oratori, contro ogni previsione, hanno iniziato a programmare le attività estive. Sono partiti con passione senza sapere come saranno giugno, luglio e agosto.
Semplicemente hanno deciso di programmare lo stesso, per essere pronti per i loro bambini. Dopo l’8 giugno, alla fine della scuola, i grest vogliono partire! Qualcuno sta già pensando anche ai campi estivi. La speranza di far vivere ai nostri ragazzi una grande estate non è venuta meno. Le strategie a lungo termine dovranno infine fare i conti anche con l’emergenza che nasce dal rischio di perdere tutto ciò che fa di un territorio, una comunità. Vale anche per le parrocchie, naturalmente. Chissà se ci sono già parroci, sindaci, presidenti di realtà e associazioni del territorio che si sono messi attorno a un tavolo e hanno cominciato a porsi seriamente la domanda: “Come ridaremo forza ai legami sociali, alle relazioni all’interno delle nostra comunità quando si potrà ripartire?”. Chissà se qualcuno ha pensato a un progetto, a iniziative, a risorse? Chissà se qualcuno, nelle comunità cristiane, ha già fatto qualche valutazione su quanto abbiamo perso in termini di partecipazione alla vita ecclesiale? Chissà se qualcuno si è già preoccupato di come riprendere il contatto e sostenere i volontari, le forze attive del territorio, con la speranza che il tempo del virus non abbia raso al suolo tutto ciò che di buono ci ha sempre caratterizzato? Forse molti, forse nessuno. Se così non fosse questo è il tempo di correre, di immaginare, di recuperare...
Devo anche dire che la festa di Pasqua appena trascorsa mi ha restituito una percezione positiva. Nonostante la zona rossa e la paura ancora presente in molti ho raccolto da tanti l’impressione che le celebrazioni pasquali abbiano espresso un qualche segnale di fiducia ritrovata. Se così fosse è davvero una buona notizia. Abbiamo voglia di risorgere, di aprirci alla vita nuova. Quanti sono tornati alla Messa in presenza nel giorno di Pasqua mi auguro lo abbiano sentito nel cuore come una spinta a rimettere in movimento l’anima e la vita.
In questo aprile, allora, ci giocheremo molto. Mettiamocela tutta, perché chi dorme, si sa... non piglia pesci!