Ancora divisi sui migranti
Al termine del Consiglio europeo, l’UE ha confermato l’importanza di un controllo delle sue frontiere ma ha deciso per il no al finanziamento comunitario per costruire barriere al confine. L’Unione Europea, quindi, non finanzierà con fondi comunitari muri e filo spinato per rafforzare il controllo del traffico di persone migranti irregolari. A metterlo in chiaro è stata la Presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen, al termine del Consiglio europeo, che ha visto i lavori prolungarsi di diverse ore per la discussione animata sul tema dell’immigrazione. Posizione, questa, ribadita anche dal Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, che ha aggiunto che si sarebbe aperto anche uno spiraglio sul patto di asilo che, come discussione, era chiusa da un anno.
“Si è parlato di infrastrutture fisiche, ma sono stata molto chiara sul fatto che non ci saranno finanziamenti di reticolati, di filo spinato o di muri“, ha dichiarato la Presidente dell’Esecutivo comunitario, in una conferenza stampa al termine del Consiglio che ha bocciato la richiesta avanzata, a inizio di ottobre, da parte dei Ministri dell’Interno di dodici Paesi: Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Repubblica Slovacca. Cosa chiedevano esattamente i 12 Paesi in una lettera indirizzata alla Commissione europea e alla Presidenza di turno del Consiglio UE? “ Salvaguardie nel diritto dell’Ue che consentano agli Stati membri di agire rapidamente e proporzionalmente alla minaccia, in difesa della loro sicurezza nazionale e dell’intera Ue”, sostenendo che “la sorveglianza delle frontiere non impedisce alle persone di tentare illegalmente valichi di frontiera e sarebbe quindi utile integrarla con ulteriori misure preventive...la barriera fisica sembra essere un’efficace misura di protezione che serve l’interesse dell’intera Ue.... questa misura legittima dovrebbe essere ulteriormente e adeguatamente finanziata dal bilancio dell’Ue in via prioritaria per garantire una risposta efficace e immediata alla strumentalizzazione dei flussi migratori...abbiamo bisogno di soluzioni europee senza indugi”. Quanto citato dalla lettera inviata conferma più che mai la situazione di forte divisione nell’Ue sul tema persone migranti.
Nelle due settimane che hanno preceduto il Consiglio europeo numerose sono state le organizzazioni che hanno denunciato l’assurdità della richiesta come, anche, il rapporto con la difesa delle frontiere che poggia su accordi come quelli con la Libia (e non solo) che, di fatto, hanno costruito un alto muro in mezzo al Mediterraneo.