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di CRISTINA MAGGIA 04 apr 2019 09:20

Adozioni: facciamo chiarezza

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Non dobbiamo dimenticare mai che è il bambino ad avere diritto ad avere dei genitori, possibilmente i propri o, in caso di loro assenza o di loro totale inadeguatezza, genitori sostitutivi: non sono gli adulti ad avere diritto ad un figlio ad ogni costo. L'opinione del Presidente del Tribunale dei minori di Brescia

Non dobbiamo dimenticare mai che è il bambino ad avere  diritto ad avere dei genitori, possibilmente i propri o, in caso di loro assenza o di loro  totale inadeguatezza,  genitori sostitutivi: non sono gli adulti ad avere diritto ad un figlio ad ogni costo. Quando si parla di adozione bisogna partire da questo presupposto altrimenti si crea confusione. A volte si assiste a un’inversione totale dei diritti. Cerchiamo genitori sostitutivi per bambini che ne hanno bisogno. Spesso abbiamo situazioni sanitarie gravi sulle quali non c’è tutto questo florilegio di disponibilità. A livello politico bisognerebbe lavorare alla costruzione di una banca dati nazionale (prevista dalla legge ma mai costituita) nella quale ci sia l’elenco dei bambini adottabili che non hanno trovato una famiglia nel loro territorio e l’elenco delle famiglie che danno disponibilità particolari .Per l’adozione nazionale la coppia dà la disponibilità e viene fatta una valutazione. La legge prevede che il TM  scelga la migliore coppia per quel particolare bambino dichiarato adottabile. C’è una discrepanza forte tra il numero di coppie che si propongono e il numero dei bambini adottabili, perché, per fortuna, i bambini in stato di abbandono in Italia sono sempre di meno.

L’adozione nazionale, anche questo è bene ribadirlo, non prevede costi. L’adozione internazionale presenta, invece, dei costi: l’ente autorizzato cui è necessario rivolgersi ha delle spese da sostenere e la coppia deve recarsi nel Paese di provenienza. Se osserviamo i dati, le dichiarazioni di disponibilità all’adozione nazionale, cioè l’intenzione che una coppia comunica al Tribunale di adottare un bambino nato in Italia, sono passate da 12.799 nel 2009, scendendo sino a 9.007 nel 2015. Così come risultano in forte calo le domande di idoneità all'adozione internazionale passate nel 2009 da 5.961 fino a 3.668 nel 2015. Ci troviamo davanti a una concomitanza di situazioni: la crisi economica, l’incertezza nel futuro, le pratiche di fecondazione assistita sempre più diffuse, i pochi bambini piccolissimi adottabili in Italia e all’estero. I bambini adottabili spesso  hanno subito traumi e maltrattamenti in aggiunta all’abbandono, elementi che vanno tenuti presenti. Ci sono poi i costi che la famiglia deve affrontare anche nel post adozione nella quasi totale assenza dello Stato, specie in alcune regioni italiane. Mancano sostegni scolastici di fronte a scuole non sempre accoglienti. A ciò si aggiunge l’esperienza di  fallimenti adottivi  dolorosi per i bambini e per le famiglie(nati dalla superficialità di certe valutazioni delle coppie , dalla superficialità degli abbinamenti da parte di Enti poco specializzati o dall'effettiva impossibilità di rimediare a ferite troppo profonde scolpite nell’anima dei bambini). Una riflessione va quindi fatta sui costi, ma su quelli del dopo-adozione, sempre in un’ottica di lungo periodo e sempre al fine di garantire al bambino una situazione più serena possibile.

CRISTINA MAGGIA 04 apr 2019 09:20