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di ROSSELLA DE PERI 20 apr 2023 10:15

Accogliere. Oltre l'assistere

Cosa significa accogliere qualcuno? Accogliere va oltre l’assistere, il rispettare, l’aiutare. Questo è ciò che si fa con i clandestini in equilibrio sul mare o con i senza-tetto. E non è detto che avvenga. Se la vita va accolta e protetta fin dal suo concepimento, allora non si capisce perché non accoglierla e proteggerla in tutte le forme in cui la sua vulnerabilità si manifesta. E invece le persone vengono divise in categorie da aiutare e in categorie da non aiutare, per svariati motivi (economici, politici, culturali, valoriali…). Ma accogliere non è solo aiutare. C’è una sfaccettatura dell’accogliere che è più sottile: è permettere all’altro di essere. È cioè permettere all’altro di sviluppare le sue risorse, di manifestare la sua natura, di realizzare i suoi sogni. Accogliere ha una dimensione più intima, che si esprime nel guardare negli occhi l’altro, non la categoria a cui appartiene. E allora è difficile generalizzare, stigmatizzare, pre-giudicare. Quanti giudicano un emigrato, un omosessuale, un carcerato, un tossicodipendente senza averne mai avuto l’occasione di guardarne uno negli occhi? Senza aver mai conosciuto la loro storia personale? Forse se lo facessero, eviterebbero di giudicare, perché risalterebbe ai loro occhi la fragilità, il dolore, la fatica della loro vita, come di ogni nostra vita.

Qualcuno ha detto: “Qualsiasi persona incontri, sorridile, perché sta combattendo una battaglia”. Forse è scontato e banale dirlo, ma accogliere vuol dire non giudicare. Chi sono io per giudicare un altro? Il mondo dei social (ormai frequentato pressoché da tutti) esprime, invece, giudizi di ogni tipo! Con molta naturalezza ci schieriamo da una parte o dall’altra e “spariamo” opinioni contro quel gruppo o quella categoria, spesso in maniera molto aggressiva. Ma quando mai aggredire verbalmente qualcuno lo porta a cambiare idea, atteggiamento, comportamento?! Non solo non è utile, ma addirittura controproducente, perché quel qualcuno si difenderà portando ulteriori elementi per difendere la propria posizione. E viceversa. E questo rafforza le rispettive posizioni. Fino a che ci sarà un “loro” (anche non esplicitato, ma “solo” nella nostra testa), siamo ben lontani da una vera accoglienza. Il “loro” crea un margine di delimitazione: noi e loro; questo margine deve trasformarsi in frontiera, qualcosa da oltrepassare. Accogliere è ciò che rende più umano il nostro vivere; accogliere crea relazioni e solidarietà; accogliere, nel senso più profondo, non può avere effetti collaterali: fa bene a tutti, a chi è accolto e a chi accoglie.

ROSSELLA DE PERI 20 apr 2023 10:15