A scuola tempo di scelte
Per la scuola i mesi di gennaio-febbraio sono tempi dedicati alle scelte. Fra queste scelte c’è anche la possibilità di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (Irc)
Per la scuola i mesi di gennaio-febbraio sono tempi dedicati alle scelte. Scelte che riguardano le iscrizioni ad una nuova scuola, ad un nuovo ordine o grado scolastico, oppure semplicemente all’anno scolastico successivo nella stessa scuola. Come è consueto negli ultimi anni, queste scelte si fanno tramite la compilazione di schede on-line (quest’anno sono aperte dal 16 gennaio al 6 febbraio). Fra queste scelte c’è anche la possibilità di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (Irc). Rispetto a questa scelta nel modulo di iscrizione on-line bisogna solo mettere un puntino su una fra due caselle (“mi avvalgo” o “non mi avvalgo”). Perciò può essere opportuno richiamare qualche informazione che orienti nella scelta, soprattutto per chi non è molto deciso sul da farsi. Il DPR 175/2012, riguardante l’Intesa fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e la Conferenza episcopale italiana (Cei) sull’Irc, stabilisce che cosa è questo insegnamento.
Tre ne sono le caratteristiche fondamentali. È un insegnamento in linea con le finalità della scuola. Di conseguenza, le indicazioni di questo insegnamento ed il modo di impartirlo da parte dei docenti devono tener conto che si è a scuola e non in un’ora di catechismo. La scuola persegue lo sviluppo in ogni studente competenze disciplinari (cioè collegate alle conoscenze e abilità di una materia), non di altro. L’Irc è un insegnamento che deve riferirsi alle conoscenze della dottrina cristiano cattolica, in dialogo aperto e rispettoso con altre tradizioni culturali e religiose. Non è un insegnamento di tutte le religioni. Eppure, la conoscenza degli elementi fondamentali di tradizioni culturali e religiose diverse da quella cattolica è ritenuta di fondamentale importanza. Fa parte, infatti, della comprensione odierna della fede cattolica il ritenere che alcuni segni della verità (che per noi cristiani è Gesù Cristo) siano presenti in ogni tradizione culturale e religiosa.
Nell’organizzare e impartire l’Irc è necessario rispettare la libertà di coscienza di chi se ne avvale. Anche se questa può sembrare un’ovvietà, dovremmo domandarci se un simile rispetto si debba dare solo durante l’Irc. Perché, secondo quanto insegna la dottrina cattolica, il giudizio di coscienza è la voce stessa di Dio che parla alla persona nel suo intimo. Di conseguenza, il non far violenza alla coscienza degli studenti è qualcosa che dovrebbe essere perseguito sempre a scuola, non solo nell’Irc.