Turandot, "mostro sublime", al Grande
Domani l'inaugurazione della stagione lirica con l'opera incompiuta di Giacomo Puccini. Domenica 2 la replica
Archiviata l'anteprima riservata agli studenti, il Grande sta per aprire i suoi portoni per l'inaugurazione della stagione d'opera e di balletto prevista per domani, 30 settembre, alle 20.30 con la "Turandot" di Giacomo Puccini. Con il ritorno in cartellone, dopo un'assenza durata otto anni, dell'opera incompiuta del maestro di Torre del Lago, il soprintendente Umberto Angelini continua nel percorso dedicato al compositore toscano avviato nel 2012 con Tosca e proseguito con madama Butterfly del 2014 e Boheme lo scorso anno.
La "Turandot" inaugurale, una coproduzione di OperaLombardia, che vede la collaborazione fra il Grande, il Donizetti di Bergamo, il Ponchielli di Cremona, il Fraschini di Pavia e il Sociale di Como), è stata affidata, per quel che concerne regia, scene, luci e coreografie a Giuseppe Frigeni, nato e cresciuto artisticamente nel mondo della danza e che nel passaggio a quello della regia lirica si è portato appresso, come cifra stilistica, la grande attenzione per la purezza formale ed estetica della musica. Quella che il pubblico bresciano si appresta ad ascoltare sarà una "Turandot" fedele quanto più possibili alle indicazioni di Puccini e non, come l'ha definita lo stesso regista, "un insieme di dati ad uso e consumo del carisma e dell'intelligenza del regista". Il pubblico bresciano, grazie alla sintonia tra regista e direttore d'orchestra, assisterà ad un a messa in scena che cercherà di fare emergere tutta la complessità della scrittura musicale e drammaturgica di Puccini che è qualcosa di molto più profondo del rapporto tra una principessa crudele e di un principe che in nome dellì'amore accetta tutte le sfide.
Della complessità dell'ultima opera pucciniana ha parlato anche il giovane direttore Carlo Goldstein a cui è stata affidata la direzione dell'Orchestra dei Pomeriggi musicali di Milano. Con la sua direzione cercherà di trasmettere al pubblico bresciano non solo quanto Puccini ha voluto mettere nella sua partitura, ma anche molto di quel travaglio (la volontà di Puccini di scollarsi di dosso la fama di compositore del "facile sentimento", la percezione della malattia che sta avanzando e che l'avrebbe condotto alla morte prima di riuscire a scrivere l'ultima nota dell'opera e molto altro) che stava intorno all'opera stessa.
Gli intenti del regista e del direttore d'orchestra sono stati accolti e condivisi anche dal cast di "Turandot", da Teresa Romano, giocava soprano al debutto nel ruolo della principessa di ghiaccio, e dal suo "doppio" Lilla Lee, dal tenore bresciano Rubens Pellizzari che sosterrà davanti al pubblico di casa il ruolo del principe Calaf. Maria Teresa Leva e Alessandro Spina, già applauditi al Grande nella Boheme dello scorso anno, saranno Liù e Timur. L'interpretazione delle maschere di Ping, Pang e Pong è stata affidat a Leo An, Saverio Pugliese e Edoardo Milletti. Il cast si completa con Marco Voleri, nel ruolo di Altoum e Omar Kamata, in quello di un mandarino.
In scena anche il coro di OperaLombardia affidato alla direzione di Diego Maccagnola, quello di voci bianche Mousiké-Smim Vida di Cremona diretto da Hector Raul Dominguez e la banda Isidoro Capitanio di Brescia.
"Turandot" sarà replicata domenica 2 ottobre alle 15.30