Davide Antonioli non dimentica nè rime nè commenti
“Don’t Forget the Lyrics” ha cantato anche bresciano. Nel quiz musicale, condotto da Gabriele Corsi e in onda tutte le sere sul canale Nove, a laurearsi campione per ben sei puntate di fila è stato Davide Antonioli. Rezzatese di adozione, il 42enne si occupa di pubbliche relazioni per Antares Vision, produce un podcast giornaliero dal titolo “Nba Point” ed è anche telecronista delle partite casalinghe della Millenium. Nella puntata del 1° aprile è riuscito, infatti, a sconfiggere la campionessa Silvia Contenti, rimasta imbattuta da 51 puntate.
Come mai ha scelto di partecipare a questo programma?
Seguo questo programma con mia moglie Lara da anni. Canticchiando davanti alla tv, ci siamo accorti entrambi che io, effettivamente, conoscevo molti testi. È stata proprio lei a propormi di candidarmi e io ho accettato la sfida. Sul finire dello scorso anno, mi sono candidato direttamente dal loro sito, inviando dati e fotografie a cui loro hanno poi dato seguito chiamandomi e mettendomi alla prova per verificare le mie conoscenze. Superati questi step, è arrivata la convocazione per gennaio. La puntata, registrata a metà mese, si è conclusa, come visto quando è andata in onda, con una grande sorpresa: ho eliminato la super campionessa, rimasta imbattuta da 51 puntate e sono diventato il nuovo campione.
Si è preparato prima di partecipare?
È consigliato ascoltare molte canzoni prestando una notevole attenzione ai testi. Si tratta unicamente di musica italiana, anche se il range è molto elevato: si va da Mina a Elodie, da Annalisa ai Ricchi e Poveri sino a Gino Paoli. È chiaramente difficile coprire tutto il panorama musicale. Su Spotify, ci sono alcune playlist che raccolgono le canzoni che, in queste edizioni, sono state chieste. Io sono molto ossessivo e, soprattutto dopo essere diventato campione, ho studiato molto, cercando di ampliare il più possibile il mio repertorio.
Da spettatore, quindi, a concorrente e addirittura vincitore... Come ha vissuto questo passaggio?
Pur essendo un programma registrato, quando la canzone parte, si vivono le classiche emozioni della diretta, soprattutto visto che si canta davanti ad un pubblico fisicamente presente in studio, oltre ai telespettatori a casa. Nel mio caso, poi, dovevo sfidare la grande campionessa. Non sono un cantante, ho canticchiato qualche volta in passato, soprattutto quando facevo l'animatore da giovane, ma non è il mio lavoro. Io, comunque, ho cercato di vivere quest’esperienza al massimo. È molto diverso essere a casa: è più facile e, spesso, ci si stupisce di come il concorrente non sappia rispondere anche in situazioni apparentemente facili. Quando mi sono rivisto in tv e ho guardato i commenti delle persone sui social, infatti, ho percepito quello stupore e quelle critiche che anche io, prima di partecipare al programma, avevo. Certo, però, io non mi sono mai permesso di denigrare qualche concorrente sui social. Ma questo è un altro tema... Diciamo che, nel mio piccolo, ho provato le conseguenze del cosiddetto “hate speech” (discorsi d’odio, ndr), tipicamente da social.
Pensa che questi commenti abbiano rovinato la sua esperienza?
Voglio essere onesto: sì, un po’ me l’hanno rovinata. Tra la settimana della registrazione e quelle della messa in onda, ho vissuto tranquillo e contento di questa esperienza. Mi sono proprio divertito ed ero convinto di risultare simpatico. Invece, i commenti sono stati cattivi, soprattutto quando non sapevo rispondere di fronte a canzoni difficili. Alla fine, ho smesso di leggere, me ne sono fatto una ragione... Ma, sinceramente, un po’ di amaro in bocca me lo ha lasciato.
Tralasciando questa parentesi negativa, questa sfida con se stesso cosa le ha lasciato e insegnato?
È stata una sfida che ho cercato di vivere appieno. Dopo la grande emozione della prima puntata, che forse mi ha un po’ bloccato, dalla seconda in poi, ho cercato di lasciarmi andare, di godermi il momento e di dimostrare a me stesso, come step personale di saper stare su un palco, davanti a una telecamera che raggiungerà circa 800mila spettatori. Questa esperienza mi ha lasciato chiaramente delle belle sensazioni.
Ha avuto modo di conoscere meglio il conduttore, Gabriele Corsi? Che persona è?
È una persona molto solare e gentile che ci ha messo fin da subito a nostro agio e ci ha consigliato di divertirci. Abbiamo scoperto di avere una passione in comune: il basket, in particolare NBA. Si è creato un bel rapporto. Ci siamo sentiti anche dopo il programma. È stata una bella scoperta.
Provando a riassumere questa esperienza con una parola, quale sceglierebbe?
È stata unica. La mia vita è stata ed è caratterizzata da tante sfaccettature. Potrei dire che ho aggiunto un piccolo gradino alla mia scala di esperienze. Anche per il riscontro che ho avuto dalle persone più care, ma anche da amici che non sentivo da tempo, ho la sensazione di aver fatto qualcosa di nuovo e di bello. Tornando alla parola, la definirei arricchente.