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Brescia
di RICKY BARONE 30 apr 2023 15:58

Giorgio Cordini e La terra dei liberi

“La terra dei liberi” è il titolo dello spettacolo che Giorgio Cordini, noto musicista veneziano che ha lavorato e vissuto a Brescia per molti anni ed Enrico Bollero hanno proposto la sera del 25 Aprile al teatro Der Mast di Brescia. Uno spettacolo inserito non a caso nel giorno della liberazione dall’Italia dal nazifascismo ma che vuole abbracciare in maniera ancora più ampia il concetto di libertà. E’ nota la posizione di Giorgio Cordini rispetto all’obbligo del Green pass durante la pandemia, una scelta di dignità che gli ha causato una sorta di emarginazione dal contesto musicale nel quale era molto ben inserito. Ora per fortuna i tempi del Green Pass sono finiti, si spera per sempre, e il desiderio di tutti è quello di riallacciare e recuperare i rapporti andando verso una pacificazione delle anime per ricostruire una società realmente egualitaria e non divisa da steccati. Sul palco con Giorgio Cordini una band straordinaria, guidata dal violino strepitoso di Carlo Cantini (che si muove indifferentemente tra musica classica e popolare e che vanta collaborazioni con artisti come Rostropovic, Magalov, Andrea Bocelli, Stevie Wonder, Astor Piazzolla, Antonella Ruggiero), dal basso imperiale di Max Gabanizza (Pagani, Bubola, Mario Venuti tra gli altri), con Alberto Venturini alla batteria e al clarino e Livio Marconi alla chitarra elettrica. Oltre naturalmente a Giorgio Cordini ed Enrico Bollero, entrambi voce e chitarra. Se Giorgio Cordini è molto conosciuto a Brescia per le sue qualità di fine musicista (ha lavorato con Fabrizio De Andrè durante tutti gli anni ’90) nonché di cantautore e artefice di diversi progetti musicali, tutti di alta qualità, Enrico Bollero si sta facendo largo a Brescia grazie alle sue performances live, nelle quali porta le sue canzoni, frutto di una decina di album di spessore.

Enrico Bollero è cantautore, chitarrista, laureato in filosofia e scrive canzoni impegnare, come si diceva una volta, cariche di domande e provocazioni che non lasciano indifferenti. La serata, aperta da un paio di brani acustici dei due cantautori, “La terra dei liberi” e “Quello che rimane” è poi decollata con l’ingresso sul palco della superband, che ha egregiamente accompagnato i due musicisti. La serata si è basata quasi esclusivamente su canzoni composte dai due protagonisti, ad eccezione della splendida conclusione con una deliziosa versione strumentale di “Bella ciao”, che ha confermato di non essere solo un inno della Resistenza ma di essere prima ancora una magnifica melodia. Il gruppo è apparso coeso e amalgamato, assecondando le diverse sensibilità dei due musicisti. Più pacato e delicato Giorgio Cordini, incisivo e provocatorio Enrico Bollero, che ha sparato a zero con canzoni dirette e senza metafora contro il sistema (emblematica la sua canzone “Un mondo di merda”), senza però rinunciare alla ricerca di un mondo migliore attraverso strade diverse, come canta in “C’è sempre un’altra via”. Il concerto è stato anche l’occasione per Giorgio Cordini per presentare l’ultima sua canzone, “Viene giù il Gleno”, interpretata con lo stesso Enrico Bollero, Cristina Donà e con il “guerriero bresciano” Omar Pedrini, che racconta del crollo della diga del Gleno in Val di Scalve l’1 Dicembre 1923, cent’anni fa. Una serata che ha fatto respirare di nuovo aria fresca, dopo la parentesi oscura, per diversi aspetti, della pandemia, restituendo la sensazione che l’unica strada per ridare speranza al mondo e all’arte in tutte le sue declinazioni è percorrere la direzione della vera ed autentica libertà.

RICKY BARONE 30 apr 2023 15:58