Cajkovskij per il Festival 2018
Presentato il tema e il programma della 55ª edizione di una delle più prestigiose manifestazioni pianistiche europee. Il via il 18 aprile
“Cajkovskij Mon Amour” è il tema della 55ª edizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, il festival che ha fatto parlare di sé come uno dei più belli e prestigiosi in Europa imponendosi tra le manifestazioni più importanti al mondo dedicate al pianoforte, e non solo. Fin dagli esordi, quando per cinque anni vide esibirsi Arturo Benedetti Michelangeli, protagonista indiscusso il pianoforte che al festival, oltre che dominare la scena come strumento solista, è molto spesso anche il prestigioso interlocutore di grandi orchestre internazionali dirette da nomi di spicco.
Dopo le monografie dedicate a Beethoven e Mozart, quest’anno è la Russia e Cajkovskij in particolare a dominare la scena a partire dalla sera dell’inaugurazione con Romeo e Giulietta, ouverture-fantasia considerata il primo capolavoro del compositore russo. “Quanto a Cajkovskij – spiega Piercarlo Orizio – col ben noto Concerto n°1 sarà interessante riscoprire alcune pagine pianistiche di rara o rarissima esecuzione, oltre a Le Stagioni e alla Gran Sonata in sol maggiore”. Il Festival, con un doppio debutto, aprirà il 18 aprile a Bergamo e il 19 a Brescia con Viktoria Mullova, tra i violinisti più celebrati al mondo (medaglia d’oro giovanissima al Concorso Cajkovskij a Mosca), un’artista dalla personalità dirompente e il cui repertorio spazia con una straordinaria duttilità dal classico al contemporaneo. E prosegue con altri due tra i più talentuosi violinisti della scena attuale, Sergej Krilov e Nicola Benedetti, la popolare e precocissima violinista italo scozzese.
Tra le orchestre spiccano le presenze della Royal Philarmonic Orchestra, della Royal Scottish National Orchestra o della Mariinsky Theatre Orchestra che chiude al Teatro degli Arcimboldi a Milano diretta da Valery Gergiev. Senza dimenticare la Filarmonica del Festival, la compagine resident formata da musicisti che, a dispetto della giovane età, hanno già maturato importanti esperienze internazionali sotto la guida di Pier Carlo Orizio.I giovani saranno anche al centro della sezione “Concerti con i Giovani talenti del Conservatorio di Brescia e Bergamo” durante il mese di maggio e infine dal 10 al 16 giugno che prevede il coinvolgimento dei Conservatori con nove concerti sul tema Cajkovskij Debussy.
Nell’ottica di aprire non solo a pubblici diversi ma anche a spazi alternativi ai teatri, quest’anno il Festival diversifica integrando luoghi diversi come l’Auditorium di San Barnaba accanto al Conservatorio, il Chiostro del Museo Diocesano e lo splendido Teatro Romano per quanto riguarda Brescia e il Salone Fellegara nel Conservatorio di Bergamo. In programma anche un appuntamento cinematografico. Per il secondo anno, il Festival in collaborazione con Musicom.it, proporrà la proiezione di un documentario della collana Vox Imago, “Ma l’amor mio non muore”, perché nell’anno della morte di Cajkovskij debuttò il primo grande successo di Puccini “La Manon Lescaut”. Sempre grazie alla collaborazione con Musicom, sette concerti in calendario verranno trasmessi da Rai Radio 3 e uno sarà visibile in differita su Rai 5.