Allevi: un ironico ritorno alla vita
Ci si sarebbe aspettati tanta commozione. E, invece, Giovanni Allevi, nel suo "ritorno alla vita", l'emozione ha provato a nasconderla dietro tanta ironia.
Tra i pianisti e compositori più amati di tutto il panorama nazionale e internazionale, dopo la prima uscita ufficiale sul palco più prestigioso d'Italia, l'Ariston, Allevi ha finalmente ripreso il suo tour ("Piano Solo Tour") dopo l'interruzione dovuta alla grave malattia, un mieloma multiplo, che lo aveva colpito nel 2022. Mercoledì 27 febbraio, anche Brescia ha potuto riabbracciarlo in un Teatro Morato completamente sold out.
12 i brani eseguiti dall'artista, tutti anticipati da un breve commento o una spiegazione rivolta ad un pubblico che non ha badato a spese in termine di applausi e acclamazioni.
"Durante la malattia - ha dichiarato all'inizio del concerto -, mi sono avvicinato allo stoicimo. Questa filosofia ci invita a non affannarci per raggiungere un obiettivo, per fari accettare. Ma non sono così d'accordo perchè potrebbe portarci ad accettare lo status quo senza combattere. Però ho scritto un brano dal titolo 'Segui la corrente', che è esattamente il messaggio dello stoicismo. Quindi che devo fare?".
Una domanda ironica, scherzosa, esattamente come il tenore di tutto lo spettacolo. È stata proprio l'ironia, infatti, a potenziare i tanti messaggi mandati dal compositore in uno spettacolo di altissima caratura musicale.
"Questa mattina, dibattevo con il mio assistente sul vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e siamo giunti alla conclusione che questa caratteristica sia dovuta ad un'inclinazione personale - ha continuato -. Io, per esempio, sono incline alla depressione (ride, ndr). Ma, a questo punto, questo bicchiere è meglio vederlo mezzo pieno". A queste parole è seguita l'esecuzione di "Domani", perchè "ad attenderci ci sia sempre un giorno più bello".
Con semplicità ed umiltà (evidenti anche nel vestiario - con i dettagli ridotti al minimo: scarpe da ginnastica, jeans e una t-shirt nera con alcune stampe a cuori - e da una scenografia assente, ma unicamente caratterizzata dal pianoforte e dal suo maestro), Giovanni Allevi ha emozionato il suo pubblico raccontando episodi di vita (come la sua amicizia con don Mauro, scomparso a causa di un incidente stradale, a cui è dedicato il brano "Ti scrivo". "Quando lui se ne è andato, la sua fede e le sue energie le ho sentite subito dentro. Siccome non ho avuto modo di parlargli, ho scritto questo brano per ringraziarlo" ha spiegato), emozioni negative e positive e, ovviamente, anche la sua malattia, che nemmeno sul palco lo ha abbandonato ("Sono felice che il mal di schiena non si stia facendo sentire, avverto un tremolio alle mani ma lo saneremo con la musica").
Brescia e tutto il suo pubblico non può che ringraziare Giovanni Allevi per avergli dato il permesso di partecipare al suo coraggioso "ritorno alla vita".