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Brescia
22 dic 2016 09:59

54^ edizione del festival pianistico

"Beethoven e Napoleone" è il titolo della 54ma edizione del Festival Pianistico internazionale di Brescia e Bergamo: saranno oltre 40 i concerti in programma durante la prossima primavera.

Tolto il velo alla 54ma edizione del Festival Pianistico internazionale di Brescia e Bergamo. Un titolo intrigante ‘Beethoven e Napoleone’, suggerito dal critico Piero Rattalino, fa da comun denominatore agli oltre 40 concerti del cartellone principale in programma tra il 27 aprile ed il 6 giugno del prossimo anno. Nel sottotitolo “La musica, tra ideali e potere” risiede la traccia interpretativa che mette in risalto non solo un compositore, non tanto una corrente musicale, bensì un intero periodo storico, con tutte le complessità, i drammi e, perché no, le contraddizioni del caso. Si completa e si conclude dunque, con il ‘secondo classicismo’, il ciclo triennale iniziato nel 2015 con il ‘periodo barocco’ e proseguito nel 2016 con il ‘primo classicismo’, ma allo stesso tempo si apre una stagione nuova che coincide con il rinnovamento dei vertici del Consiglio di amministrazione che prosegue nel compito di mantenere il Festival ad un livello artistico molto prestigioso in ambito internazionale. “Il Festival è una garanzia – afferma il sindaco Emilio Del Bono – e rappresenta un marchio vincente per la nostra città. Gli sforzi comuni devono essere orientati a ottenere il più alto livello qualitativo così da mettere Brescia al centro della concertistica europea e mondiale”. ‘Il Festival ti conquista.’, slogan scelto per la nuova edizione, sintetizza il magnetismo e la forza delle due grandi personalità, mentre l’immagine che lo accompagna, il pianoforte sul palcoscenico con appoggiati la spada e il cappello di Napoleone, dicono del rapporto complesso tra musica e potere politico. “Il tema – spiega il direttore artistico Pier Carlo Orizio – è particolarmente adatto al Teatro Grande, che in origine venne chiamato così proprio per rendere omaggio al ‘Grande’ Bonaparte e siamo certi attirerà un vasto pubblico”. Un pubblico severo, esigente e colto che il Festival, grazie a proposte di qualità, grandi orchestre e fuoriclasse della tastiera, è stato capace di costruirsi nel corso di oltre mezzo secolo. Qualche nome. “Tra le 7 orchestre spicca la Russian National, una delle migliori a livello europeo”. Una vera parata di stelle tra i solisti. “Da quelli ‘storici’ Rudolph Buchbinder e Gerhard Oppitz, ai ‘mattatori contro voglia’ Grigory Sokolov e Arcadi Volodos, per finire con il graditissimo ritorno di Salvatore Accardo”. Oltre ai grandi nomi, spazio ai giovani che a dispetto dell’età hanno alle spalle carriere internazionali di rilievo. “Nella folta schiera mi piace ricordare i nati nel nuovo millennio: Alexander Malofeev, classe 2001, protagonista del concerto inaugurale e Serena Wang, classe 2004, che si esibirà il 10 maggio”. Per continuare a salvaguardare questo patrimonio, il Festival stringe ogni anno sempre di più i propri rapporti con il territorio. “Le sinergie fanno bene - conclude Orizio – perché rafforzano i progetti. Le collaborazioni con il Conservatorio, con il Sistema Bibliotecario Brescia Est e con la Banda cittadina ‘Isidoro Capitanio’ rappresentano dialoghi virtuosi che si traducono in iniziative di qualità”. Grazie ad un approccio sempre più sistemico, la prospettiva di acquisire nel tempo maggiori coinvolgimenti a livello territoriale è di buon auspicio perché Brescia possa assurgere al rango di Città del pianoforte, accanto a Bergamo, Città di Donizetti.

22 dic 2016 09:59