Striscia di Gaza: l'inferno è visibile
“Papa Francesco ha indetto il 27 ottobre, la Giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza per la pace nel mondo. Il mondo si è riunito, ha pregato, ha condiviso il dolore per l’atrocità della guerra. Ma quasi alla fine di quella giornata di unità, siamo caduti nella disperazione profonda. Gaza: isolata nelle comunicazioni mentre è attaccata dal cielo, dal mare e da terra. Penso all’umanità di Gaza devastata, attaccata, oppressa, abbandonata, privata di ogni diritto e di ogni dignità senza che il mondo possa soccorrerla, senza che possa vedere, sentire e condividere il suo dolore.”. È quanto scrive il vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas, in una sorta di ‘diario di guerra’, inviato al Sir.
Il frate di origini egiziane rivela di non avere notizie dalla parrocchia latina di Gaza per l’interruzione delle comunicazioni. Inoltre, scrive, “a Gerusalemme avevamo riaperto le scuole. Non avevo solo la preoccupazione dello svolgimento del programma scolastico bruscamente interrotto, sentivo la necessità e la possibilità di dare ai bambini e ai ragazzi qualche ora di tregua dalla paura e dalla tensione in un luogo sano e sereno. Ma anche questo sostegno ai bambini è stato negato. Le immagini, i video, i racconti, le storie personali mi fanno pensare all’inferno. Non è un paragone eccessivo. Abbiamo visto e assistito a tanta violenza in tante guerre che nel passato e ancora oggi affliggono il mondo. In venti giorni nella Terra di Gesù la violenza e l’odio si sono concentrati a rappresentare il Male. L’inferno è visibile nelle immagini di morti e feriti, di distruzione di case, di chiese e moschee, di ospedali, di scuole. Lo sentiamo con il sottofondo di sirene allarmanti. Lo percepiamo nell’aria pesante che odora di morte e di sofferenza. Le vittime innocenti di questa guerra non meritano l’inferno provato su questa terra” rimarca il Vicario. Una luce di speranza si è accesa ieri a Gerusalemme dove, dopo due settimane di interruzione forzata, i Frati della Custodia di Terra Santa hanno ripercorso la via Dolorosa per ricordare la Via Crucis di Gesù, pregando per la Pace. Erano presenti anche il patriarca latino, card. Pierbattista Pizzaballa, e il nunzio apostolico in Israele e Cipro e delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina, mons. Adolfo Tito Yllana. Con loro “molti fedeli, cristiani locali, si sono uniti a noi, pregando uniti al mondo nella preghiera come ha chiesto Papa Francesco. Ho visto – dice padre Faltas – la tristezza negli occhi dei bambini, la profonda preoccupazione negli occhi degli adulti, ho pregato per vedere al più presto la speranza che spazza via la rassegnazione dagli occhi di tutti. Il 27 ottobre del 1986, Papa Giovanni Paolo II riunì i capi e i rappresentanti delle principali religioni del mondo in uno storico incontro di preghiera per la Pace che ricordiamo come “lo spirito di Assisi”. Da allora e da sempre la preghiera è l’unica arma che i popoli possono imbracciare. Questi popoli sono stanchi e sfiduciati dopo troppi anni di tensione, ora vedono distrutta completamente la costruzione di un futuro possibile. Cristo sostenga tutti coloro che soffrono e ci indichi, dopo la Via Crucis, la Via della Pace vera”.
(Foto AFP/SIR)