Sempre più drammatico il bilancio della catastrofe
I morti accertati del sisma che ha colpito Turchia e Sira sono già più di 11.700 ma potrebbero arrivare a 20mila. Il grande impegno delle Caritas nei soccorsi. Ma i bisogni sono tanti
Si fa sempre più drammatico il bilancio della catastrofe che ha colpito il Sud-est della Turchia e il Nord della Siria. Il bilancio del terremoto in Turchia e Siria supera gli 11.700 morti. I funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità stimano che le vittime potrebbero essere fino a 20mila. I feriti sono 37.011, mentre più di 298mila persone solo in Siria sono state costrette a lasciare le loro case a causa del terremoto.
Anche in Turchia la situazione è non meno drammatica. I bisogni umanitari sono enormi. “Manca l’acqua potabile, l’elettricità, le vie di comunicazione sono interrotte, c’è bisogno di tutto”, queste le parole del vescovo Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia e presidente della Caritas in Turchia, a poco più di 24 ore dal terremoto. Gli stessi uffici delle Caritas locali coinvolte dal sisma sono rimasti danneggiati rendendo complicata l’operatività. In tutta l’area colpita dal sisma le condizioni metereologiche, con neve e temperature sotto lo zero, rendono i soccorsi più complicati acuendo la sofferenza e la paura della popolazione e facendo temere per l’incolumità dei tantissimi sfollati. In Turchia la Caritas, in coordinamento con le autorità locali, sta accogliendo gli sfollati in luoghi sicuri all’aperto. Ha già distribuito coperte e pasti caldi per le persone sfollate a Iskenderun. Presso l’episcopio sono stati messi a disposizione spazi all’aperto che al momento restano i più sicuri. In Siria, la Caritas locale era già attiva in gran parte del territorio colpito da prima del terremoto, con programmi di assistenza umanitaria, sanitaria e riabilitazione economica. Un’area particolarmente complessa che accoglieva già molti sfollati di una guerra che ha ancora focolai di conflitto.
L’assistenza ai moltissimi sfollati e ai feriti è ora la sfida principale. “Servono prima di tutto cure mediche per i feriti, alloggi di emergenza, cibo, acqua potabile e generi di prima necessità”, dichiara il direttore di Caritas Siria Riad Sargi. È stato attivato tutto lo staff che sta valutando la situazione per monitorare i bisogni e organizzare i primi aiuti nelle città di Aleppo, Lattakia, Hama e Tartous. Caritas ha espresso vicinanza, solidarietà e cordoglio alle Chiese locali ed è in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale, per sostenere l’organizzazione degli aiuti e il coordinamento. Due operatori sono in partenza per Istanbul per affiancare Caritas Turchia nella gestione dell’emergenza considerata la complessità e la dimensione della crisi.
“A Iskenderum oltre alla cattedrale anche gli uffici di Caritas Anatolia sono inagibili. Gli operatori e i volontari sono tutti in salvo ma molti hanno case distrutte e familiari dispersi. Stanno continuando a lavorare per organizzare gli aiuti utilizzando i pochi spazi agibili, perfino il giardino. Gli sfollati sono accolti nei parcheggi. Hanno bisogno di tutto: pasti caldi, coperte, acqua potabile, riscaldamento”. Lo ricorda Daniele Bombardi, operatore di Caritas italiana che sta arrivando in queste ore a Istanbul per supportare Caritas Turchia nell’organizzazione degli aiuti umanitari alle vittime del terremoto. A Iskenderum e dintorni sta intervenendo Caritas Anatolia, che copre un territorio pari a metà della Turchia ma ha pochi operatori e si sostiene soprattutto con il volontariato. “Hanno iniziato a distribuire beni che avevano già in magazzino – riferisce Bombardi – e ci stanno chiedendo di inviare denaro per acquistare il necessario in loco. Al momento c’è ancora la difficoltà di capire l’entità dei bisogni ma la situazione è molto preoccupante”.
Bombardi raccomanda ai donatori di non fare raccolta di generi alimentari o materiali ma di inviare soldi. Caritas italiana ha infatti lanciato ieri una colletta nazionale e la Cei ha stanziato 500.000 euro. La rete internazionale delle Caritas si sta coordinando in queste ore. Appena monitorati i bisogni tra qualche giorno lancerà un appello. È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on line (www.caritas.it), o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111; Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474; Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013; UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119.