Immagini dell'orrore dalla guerra sacrilega
Arrivano dall'Ucraina immagini di fosse comuni con i corpi di centinaia di civili torturati e poi uccisi, mentre papa Francesco da Malta condanna ancora una volta la guerra e prega per la pace
Se c’era bisogno di una conferma che la guerra è qualcosa di “sacrilego”, come ha affermato papa Francesco al termine dell’Angelus di ieri recitato a Floriana, nei pressi de La Valletta a Malta, sono arrivate dall’Ucraina nuove immagini di un orrore senza fine. Dopo quelle dei bombardamenti, dei civili costretti a una fuga di massa dalle loro terre, di uomini, donne e bambini costretti a vivere nelle viscere delle città, dell’agonia senza fine di Mariupol, sono arrivate da Bucha, centro nei pressi della capitale Kiev, le immagini di decine di cadaveri nelle fosse comuni o sparpagliati per le strade dopo il ritiro russo. Sono immagini che hanno scioccato il mondo occidentale.
Al 40° giorno di conflitto e mentre si intensifica l'offensiva russa nel sud del paese, l'orrore della guerra ha così mostrato il suo volto più crudo con il massacro dei civili compiuto a Bucha, da dove emergono centinaia di cadaveri.
Per Kiev è genocidio, mentre Mosca nega, affermando che si tratta di una provocazione degli ucraini per bloccare i negoziati. Le notizie di esecuzioni sommarie lasciano gli occidentali inorriditi che rilanciano l'ipotesi di nuove e più incisive sanzioni anche energetiche contro la Russia di Putin, mentre aumenta il pressing per un'inchiesta indipendente.
Stando alla ministra della difesa tedesca Christine Lambrecht, l'Ue dovrebbe discutere lo stop all'importazione di gas russo. Una mossa già avviata dalla Lituania, primo paese Ue che ne ha bloccato l'import. Nelle prossime ore a Lussemburgo i ministri delle Finanze discuteranno l'impatto economico della crisi.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso alla nazione ha annunciato la creazione di un "meccanismo speciale" per indagare sui crimini di guerra compiuti dalla Russia. "Voglio che ogni madre di ogni soldato russo veda i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel".
Nel volo di ritorno da Malta a Roma, Papa Francesco ha confermato la disponibilità ad andare a Kiev se questo potrà servire a fermare la guerra. Il pontefice ha poi riferito che "da tempo" sta pensando "ad un incontro con il patriarca Kirill e stiamo lavorando, si pensa in Medio Oriente", come sede dell'incontro.