Da Cutro al mondo: il dramma dei più piccoli
Tra le 64 vittime del naufragio nel Crotonese ci sono anche tanti bambini. La loro morte è la tragica espressione delle drammatiche condizioni in cui stanno vivendo nel mondo milioni di minori. Da Save the Children e Unicef i numeri di questa tragedia
La presenza di tanti bambini tra le vittime del naufragio dei giorni scorsi nel Crotonese accende una volta di più i fari sulle numerose e drammatiche situazioni di disagio in cui è costretto a vivere un numero sempre più impressionante di minori del mondo.
Sono i numeri dell’Unicef e di Save the Children a confermare la situazione ormai tragica. Afghanistan, Somalia e Siria – alcune delle principali nazionalità di provenienza delle persone che hanno perso la vita nel naufragio di Crotone, nel tentativo disperato di raggiungere l’Europa – sono tra i 10 Paesi peggiori in cui vivere per i bambini, secondo il Rapporto “The forgotten ones”, diffuso in Italia da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Il Rapporto riporta le evidenze di una ricerca condotta dall’Organizzazione nei Paesi colpiti da conflitti e viene lanciato nell’ambito della campagna Bambini sotto attacco, che denuncia il drammatico impatto fisico e psicologico della guerra sui bambini e le gravi conseguenze sulla loro crescita.
L'Afghanistan, Paese da cui fuggivano molte delle persone vittime del naufragio, insieme ai territori palestinesi occupati, nel 2021 ha registrato il più alto numero di bambini uccisi o mutilati a causa dei conflitti: 633 bambini sono stati uccisi e 1.723 sono stati mutilati a causa di ordigni esplosivi improvvisati, di esplosioni o residuati bellici esplosivi. In Somalia sono stati 793 i bambini uccisi o mutilati: il Paese, da un decennio, è segnato da un numero drammaticamente alto di violazioni nei confronti dei più piccoli, con una media di 847 bambine e bambini uccisi e mutilati ogni anno. La Siria, registra il secondo più alto tasso di reclutamento e utilizzo di bambine e bambini, con 1.301 casi segnalati: il dato peggiore mai toccato nel Paese e drammaticamente in crescita rispetto al 2016, quando erano 961.
La guerra in Ucraina ha riportato l’attenzione alla brutalità dei conflitti e al terribile impatto sui bambini, ma nel mondo ci sono tante altre guerre poco ricordate che hanno effetti devastanti su di loro. Sono circa 449 milioni, come si legge nel rapporto di Save the Children le bambine e i bambini che nel 2021 hanno vissuto in aree di conflitto. Di questi, più della metà – circa 230 milioni – si trova nelle zone di conflitto più pericolose, con un aumento del 9% rispetto all'anno precedente. Sebbene la cifra globale dei bambini che vivono in Paesi in conflitto nel 2021 registri un leggero calo rispetto all’anno precedente (450 milioni), la drammaticità del fenomeno è evidente, perché riguarda un bambino su 6 a livello globale nonostante la rilevazione non includa i milioni di minori della guerra in Ucraina, visto che il conflitto è scoppiato a febbraio del 2022.
Nel periodo di riferimento, l'Africa ha registrato il numero più alto di bambini colpiti da conflitti (180 milioni), seguita dall'Asia (152 milioni) e dalle Americhe (64 milioni). Il Medio Oriente ha ospitato la più alta percentuale di minori che vivono in aree di conflitto (1 bambino su 3) e, se l'Europa ha registrato il numero e la percentuale più bassi, si prevede che questi numeri saliranno drammaticamente a causa dell'escalation di violenza in Ucraina. L’organizzazione sottolinea inoltre come gli episodi verificati di negazione dell'accesso umanitario sono aumentati significativamente negli ultimi tre anni, soprattutto a causa degli incidenti in Yemen e nel Territorio palestinese occupato.
A questi dati si uniscono i numeri, altrettanto drammatici, forniti dall’Unicef. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, infatti, il gravissimo terremoto che nelle scorse settimane ha colpito Turchia e Siria ha fatto ulteriormente peggiorare le condizioni dei più piccoli. Nelle zone devastate del sisma, infatti, In tutte le aree della Turchia colpite dal terremoto, sono più di 2,5 milioni i bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente.
I terremoti e le migliaia di scosse di assestamento hanno sconvolto la vita di milioni di bambini, moltissimi sono morti, tanti altri sono rimasti orfani e senza una famiglia, moltissimi sono spaventati, confusi e con un disperato bisogno di sostegno psicosociale.