Verzeletti al Sinodo per l'Amazzonia
“Se il Papa decidesse per l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati saprei già chi indicargli”. Parola di mons. Carlo Verzeletti, vescovo di Castanhal, in Brasile, che intervenendo al briefing di oggi sul Sinodo per l’Amazzonia ha affrontato anche la questione dei “viri probati”, al centro dell’attenzione dei 184 padri sinodali fin dall’inizio dei lavori
“Se il Papa decidesse per l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati saprei già chi indicargli”. Parola di mons. Carlo Verzeletti, vescovo di Castanhal, in Brasile, che intervenendo al briefing di oggi sul Sinodo per l’Amazzonia ha affrontato anche la questione dei “viri probati”, al centro dell’attenzione dei 184 padri sinodali fin dall’inizio dei lavori. “Quando parlo di ordinazione sacerdotale di uomini sposati – ha precisato il presule – non penso a sacerdoti di seconda categoria, ma a persone preparate che abbiano una vita esemplare”.
“Quanti sacerdoti buoni abbiamo, ma anche quanti sacerdoti clericalizzati, come dice il Papa, che pensano solo a sé stessi!”, ha esclamato il presule. In Brasile, ha testimoniato, “abbiamo uomini eccezionali, con una vita eucaristica costante: uomini che desiderano il bene per gli altri, che vivono per gli altri”. “Trovare uomini che vivano l’Eucaristia nel quotidiano è un criterio fondamentale per dire: questo è un modo per celebrare”, l’indicazione di Verzeletti, che ha descritto quello amazzonico come “un popolo distrutto nei suoi valori, a causa del secolarismo, dell’indifferenza religiosa, della violenta invasione della chiesa pentecostale”. Nella sua diocesi, ad esempio, “ci sono oltre 50 chiese pentecostali, e solo 50 chiese cattoliche. E in ognuna delle chiese pentecostali il prete è sempre presente e riconosciuto come tale”. “Abbiamo persone degne di essere ordinate sacerdote”, ha ribadito il presule in merito alla questione dei “viri probati”: “Speriamo che il Papa possa guardare con affetto questa realtà”. “Ci stiamo molto impegnando sulla formazione”, ha aggiunto: “Abbiamo 110 diaconi permanenti e cerchiamo di promuovere il protagonismo dei laici”. Verzeletti è da 38 ani in Brasile e dal 1996 è vescovo in Amazzonia: la sua è una diocesi recente, istituita 14 anni fa da Giovanni Paolo II vicino alla foce del Rio delle Amazzoni, affacciata sull’Oceano. Oltre 800mila gli abitanti, distribuiti in 1.100 villaggi.
“Non possiamo ridurre il prete ad un distributore di sacramenti poche volte l’anno”, il grido d’allarme del vescovo: “I preti devono correre da una parte all’altra, e possono incontrare le comunità al massimo 4-5 volte l’anno. Non hanno il tempo di seguire la vita del popolo, di stare in mezzo alla gente, di offrire una vera cura pastorale”. Di qui l’importanza di “ordinare uomini sposati per il ministero sacerdotale, affinché l’Eucaristia sia una realtà vicina alle nostre comunità e le persone possano essere accompagnate”.