Usa: antidolorifici cari, si passa all’eroina che fa strage. Il servizio sanitario alza bandiera bianca?
Ogni giorno 125 statunitensi muoiono per overdose. Il Dipartimento di Stato denuncia una escalation nel consumo di droghe. Un problema che ha cause sociali e sanitarie. In New Hampshire in prima linea contro l’"epidemia" c’è il centro d’eccellenza Catholic Medical Center
Cause del disastro. L’eroina è una droga presente da decenni, ma negli ultimi anni negli Stati Uniti molti l’hanno sperimentata senza nemmeno saperlo. Le prescrizioni di antidolorifici – oppiacei come l’eroina – sono quadruplicate. Molte persone sono diventate dipendenti da quelle medicine. E chi ha abusato di antidolorifici è 19 volte più incline a passare all’eroina.
Perché gli antidolorifici costano molto; l’eroina, invece, è “conveniente” e assicura effetti simili. Per ogni pillola di antidolorifico si possono acquistare cinque dosi di eroina.
Regione appalachiana. L’area appalachiana è un epicentro del fenomeno da almeno un decennio. “In West Virginia e negli Stati vicini ci sono molti operai e minatori, e tra loro gli infortuni sono frequenti”, spiega il dottor Carl Sullivan, direttore dei Servizi di tossicodipendenza presso la facoltà di Medicina dell’Università della Virginia Occidentale. “A metà degli anni ’90, ci fu un movimento sociale che sosteneva fosse inaccettabile per un paziente soffrire di un dolore cronico, e l’industria farmaceutica ha cercato di convincere che gli oppioidi fossero un rimedio utile e sicuro”.
Leggi e servizi sanitari. Quando qualche anno fa sono state approvate leggi per ridurre l’abuso di analgesici: chi era dipendente ha cercato sollievo diversamente, ed ecco l’eroina. Per Sullivan, in Stati come la West Virginia, che ha il più alto tasso di morti per l’assunzione di quantità eccessive di oppiacei nel Paese, mancano paramedici che possano aiutare i tossicodipendenti. “Le probabilità di ricevere un trattamento adeguato in West Virginia sono irrisorie”, dice. “Nonostante l’enorme interesse pubblico verso il tema, i decessi per overdose non sono diminuiti”.
Pennsylvania e New Hampshire. Regione appalachiana, quindi, e Sud-Ovest, soprattutto Texas e New Mexico, dove la piaga eroina affligge lo Stato già dagli anni ‘90. Ma anche Stati più ricchi, come Pennsylvania e New Hampshire in cui l’epidemia non sembra certo risparmiare i più abbienti. “Nessun ceto sociale è immune, accade nelle città, nelle campagne e anche nelle comunità più ricche”, ha recentemente spiegato Timothy Rourke, presidente della Commissione del New Hampshire che si occupa dell’abuso di droghe e alcol. A contribuire alle morti è la mancanza di fondi allocati per i trattamenti necessari.
Catholic Medical Center. In New Hampshire in prima linea contro l’epidemia c’è il centro d’eccellenza cattolico noto come Cmc (Catholic Medical Center) con sede a Manchester, la più grande città dello Stato. “Come capita con tutte le malattie croniche”, spiega William Goodman, medico in servizio presso il centro ospedaliero, “è molto difficile per un paziente cambiare rotta. È più facile ingerire una pillola, ma alla fine vediamo che non si tratta sempre della decisione migliore”.
Vigilantes. In questo quadro sconfortante qualche genitore disperato cerca di difendersi da solo. Uno di loro, John Cramsey, è residente di Zionsville in Pennsylvania, uno Stato dove ci sono fondi per curare solo un tossicodipendente su otto. Dopo aver perso la figlia di vent’anni quattro mesi fa per una overdose voleva aiutare a modo suo ragazze e ragazzi a stare lontani dalla droga e dagli spacciatori. Cramsey, che si è definito un vigilante, e da tempo combatte una battaglia pubblica sul territorio e sui social media contro eroina e spacciatori, è stato arrestato qualche giorno fa. Stava guidando verso New York con in macchina pistole, fucili e coltelli. In rete aveva annotato che la sua missione del giorno era salvare una ragazza di 16 anni, in pericolo a una festa con brutta gente. “Questa giovane ha paura e vuole tornare a casa”, aveva scritto poco prima di essere fermato dalla polizia.
DAMIANO BELTRAMI (AGENSIR)
02 lug 2016 00:00