Una visita breve ma intensa sulla via della pace
La missione del card. Zuppi, presidente della Cei, in Ucraina
Una “visita breve, ma intensa”. Così la Santa Sede definisce la visita del card. Matteo Zuppi, inviato di Papa Francesco a Kyiv. “Accompagnato da un officiale della Segreteria di Stato”, si legge in un comunicato, durante la visita il presidente della Cei “ha avuto modo anche di soffermarsi in preghiera nell’antica chiesa di Santa Sophia”. Al termine della sua missione, Zuppi – si legge ancora nel comunicato – “ringrazia cordialmente le autorità civili per gli incontri svolti, in particolare per quello con il presidente Volodymyr Zelenskyi”. “I risultati di tali colloqui, come quelli con i rappresentanti religiosi, nonché l’esperienza diretta dell’atroce sofferenza del popolo ucraino a causa della guerra in corso – la conclusione del comunicato – verranno portati all’attenzione del Santo Padre e saranno senz’altro utili per valutare i passi da continuare a compiere sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura”.
Una serie di incontri di lavoro, ma anche di preghiera, che hanno fatto toccare con mano vari aspetti di una tragedia che dura da ormai quindici mesi. Dal suo arrivo, il 5 giugno, a Kyiv come inviato del Papa, il card. Matteo Zuppi si è immerso nel dramma della guerra in Ucraina parlando con autorità istituzionali e religiose, tra cui oggi il presidente Zelensky, allo scopo di “raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità per allentare le tensioni", come auspicato dal comunicato della Santa Sede alla vigilia della partenza per Kyiv.
Un momento commovente è stato certamente ieri, con la sosta di preghiera a Bucha, la cittadina tristemente balzata alla cronaca all’inizio del conflitto per il massacro indiscriminato di civili, lasciati nelle strade o gettati nelle fosse comuni, sul bordo delle quali aveva pregato anche il cardinale Krajewski.
Sempre ieri il cardinale Zuppi si è fermato a colloquio con Dmytro Lubinets, commissario parlamentare ucraino per i diritti umani, per parlare della questione dei bambini ucraini nei territori occupati dai russi e anche della situazione dei prigionieri, compresi quelli civili. Altro incontro di rilievo è stato quello con il Consiglio delle chiese e delle organizzazioni religiose.
L'ultima giornata , cominciata con una visita di preghiera alla cattedrale di Santa Sofia, ha visto il dialogo tra l’inviato del Papa e il presidente ucraino Zelensky, cui hanno fatto seguito altri incontri che hanno chiuso la missione.