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Bruxelles
di REDAZIONE ONLINE 16 apr 2015 00:00

Turchia: risoluzione Ue sul genocidio armeno. Erdogan fa "spallucce"

Il presidente turco "sbobba" gli inviti di Bruxelles e ricorda che nel suo Paese vivono ancora 100mila armeni nei cui confronti lo Stato "si sta comportando generosamente"

Il Parlamento europeo ha approvato ieri una risoluzione sul genocidio armeno per ricordare i 100 anni di quella tragedia. Forte anche l’esortazione alla Turchia di continuare i suoi sforzi per il riconoscimento di quel massacro, avvenuto a conclusione dell’Impero Ottomano.

Bruxelles ha sottolineato che quello compiuto fra il 1915 e il 1917 nell'Impero ottomano contro un milione e mezzo di armeni è stato un genocidio e ha chiesto che Ankara apra i propri archivi per fare i conti col passato. Inoltre ha auspicato che Turchia e Armenia normalizzino le proprie relazioni.

L'Aula ha auspicato che si affermi uno spirito europeo di solidarietà e di giustizia e ha approvato anche un emendamento al testo che elogia il recente messaggio di Papa Francesco.

Rispondendo ad una domanda di un giornalista sull’utilizzo del termine genocidio, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha spiegato che le parole del Papa si inseriscono in una linea precisa già tracciata da Giovanni Paolo II: “Quello che ha detto il Papa mi sembra chiaro come il sole. Ha usato il termine “genocidio”, mettendosi in continuità con un uso già compiuto di quella definizione, di quella parola. Dice anche generalmente ritenuto il primo del secolo”.

Una risoluzione, quella votata dall’Europarlamento, che ha lasciato del tutto indifferente il presidente turco Erdogan che, dopo aver “messo in guardia” papa Francesco a “non fare di nuovo un simile errore”, ha dichiarato di snobbare ogni iniziativa nata a Bruxellese e ha continuato nella sua campagna tesa a impedire che quanto accaduto durante la prima guerra mondiale, cioè lo sterminio di circa un milione e mezzo di cristiani armeni, sia definito “genocidio”.

A motivare la reazione del presidente sarebbe la preoccupazione per l’avvicinarsi delle elezioni politiche del 7 giugno, cosa che gli farebbe assumere posizioni intransigenti sulle questioni nazionali più delicate, per contenere la temuta fuga di voti dal suo partito Akp verso i nazionalisti del Mhp.

Erdogan ha poi ricordato che attualmente vivono in Turchia circa 100mila immigrati armeni, oltre ai cittadini turchi di origine armena, affermano che lo Stato non ha mai “compiuto discriminazioni contro il popolo armeno” e si sta comportando generosamente.
REDAZIONE ONLINE 16 apr 2015 00:00