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Roma
14 ott 2015 00:00

Stranieri e nuovi italiani. Sì della Camera alla nuova legge di cittadinanza

La Camera ha approvato la nuova legge sulla cittadinanza che porta la firma di Mario Marazziti (Democrazia Solidale) e di Milena Santerini (Democrazia Solidale). I figli degli immigrati potranno chiedere la cittadinanza dopo aver frequentato un ciclo scolastico

Sì dell'Aula della Camera alla nuova legge sulla cittadinanza. Il testo, approvato con 310 sì, 66 no e 83 astenuti, passa al Senato. I deputati della Lega hanno urlato "Vergogna!". Quelli del Pd hanno applaudito. Il disegno di legge introduce in Italia il cosiddetto ius soli temperato: avranno la cittadinanza i figli degli immigrati, ma dovranno aver frequentato un ciclo scolastico.

La legge permetterà di acquisire la cittadinanza italiana a chi è nato da genitori da lungo residenti (ius soli temperato) oppure a chi ha compiuto gli studi di base in Italia (ius culturae).

Sono bambini nati in Italia da genitori stranieri, o nati all'estero ma che sono cresciuti e hanno studiato in Italia. Condividono la stessa lingua, cultura, gusti, sogni e speranze dei loro coetanei italiani, amano l'Italia perché è la loro casa. Questi ragazzi parlano l’italiano meglio della lingua del paese di origine, che in molti casi nemmeno conoscono. La loro inflessione dialettale è veneta in Veneto, siciliana in Sicilia; e l’Italia è l’unico Paese nel quale possano davvero identificarsi, a condizione che non ne siano tenuti ai margini. Sono i tanti bambini e bambine d'Italia, italiani di fatto, ma che sono stranieri secondo la legge attuale. La legge attualmente ancora in vigore era fatta per un paese di emigrazione e non di immigrazione.

La legge approvata dalla Camera porta la firma di Mario Marazziti e di Milena Santerini (Per l’Italia Centro democratico), che così ai microfoni di Radio Voce ha commentato il voto della Camera dei deputati:“La legge approvata alla Camera è fatta di pochissimi articoli e riguarda soltanto i minori stranieri. Due sono le grandi novità introdotte con il voto di ieri. La prima è che i bambini nati in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno in possesso di carta di soggiorno, sono italiani”. L’altra novità riguarda lo status dei bambini entro di 12 anni di età che risiedono in Italia ma che sono nati altrove e che ottenere la cittadinanza devono frequentare per almeno cinque anni la scuola italiana. “La scuola – ha affermato Milena Santerini (nella foto) – diventa strumento e momento importante nel processo di acquisizione della cittadinanza e l’esercizio di diritti e di doveri”. Sulla norma c’è stato un consenso abbastanza ampia all’interno della Camera. “Il voto di giorni scorsi – ha concuso la parlamentare – è la conferma che la politica ha preso coscienza che l’Italia sta cambiando e che continuare a opporsi oltre a quella stabilità in grado di consentire l’integrazione sarebbe stato un boomerang”.
14 ott 2015 00:00