Sri Lanka, sei esplosioni in tre chiese
Otto esplosioni ieri, nel giorno di Pasqua, hanno colpito chiese e hotel, tra la capitale Colombo e un'altra città del Paese, facendo almeno 290 morti e oltre 500 feriti. Tra le vittime ci sono anche almeno 36 stranieri
Erano sette gli attentatori kamikaze che ieri hanno compiuto la strage nello Sri Lanka costata la vita ad almeno 290 persone: lo ha reso noto un funzionario del governo che si occupa delle indagini forensi degli attacchi. Il funzionario, Ariyananda Welianga, ha aggiunto che gran parte degli otto attentati sono stati realizzati da una persona ciascuno, mentre in almeno un attacco - quello all'hotel Shangri-La di Colombo - gli attentatori erano due.
Otto esplosioni ieri, nel giorno di Pasqua, hanno colpito chiese e hotel, tra la capitale Colombo e un'altra città del Paese, facendo almeno 290 morti e oltre 500 feriti. Tra le vittime ci sono anche almeno 36 stranieri. Fra questi ci sono anche cittadini americani, britannici, olandesi e indiani, un cinese, un giapponese e un portoghese.
Sono 24 al momento le persone sospette arrestate nell'ambito delle indagini sugli attentati di ieri nello Sri Lanka: lo riporta la Bbc online, che cita la polizia.
“Ho appreso con tristezza e dolore la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka”. Lo ha detto Papa Francesco dopo il messaggio pasquale e la benedizione “Urbi et Orbi”: “Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento”.