Riumanizzare il villaggio
Il virus è arrivato in Africa e in Senegal. Se si propaga nella stessa maniera, avremo una decimazione, perché non ci sono i mezzi e le strutture. Ognuno si pone una domanda di senso. La testimonia di suor Grazia Anna Morelli, missionaria marista
Siamo vicine, missionarie mariste italiane e non, alla situazione che state vivendo e alla situazione che il mondo vive. Condividiamo tutto quello che state vivendo attraverso la comunicazione televisiva e la preghiera. Condividiamo il silenzio e il dolore. Il virus è arrivato in Africa e in Senegal. Se si propaga nella stessa maniera, avremo una decimazione, perché non ci sono i mezzi e le strutture. Ognuno si pone una domanda di senso. Chiediamo a Dio nella preghiera: Cosa significa questo? Dio che cosa vuoi dirci? Il Signore ci dia il dono dell’intelligenza, la possibilità di vedere gli avvenimenti e di leggere nella storia la presenza e i passi di Dio. Fino a poco tempo fa parlavamo di villaggio globale grazie ai mezzi di comunicazione e all’economia, ma oggi forse siamo diventando davvero villaggio globale. Un villaggio in cui l’umanità riacquista il suo senso. L’uomo che si fa concretamente vicino all’altro essere umano. Nella solidarietà, nella preghiera. Questo è il vero villaggio globale. La situazione può servire a riumanizzare noi che stavamo perdendo il senso dell’umanità. Il Papa ha detto che la preghiera deve avere tre caratteristiche: la fede, cioè la fiducia di essere di fronte a un Padre che ci ascolta e ci esaudisce con i suoi tempi; la perseveranza di pregare come chi ha bisogno che il Signore esaudisca la preghiera; il coraggio di chiedere al Signore di eliminare tutto questo. Auguro a tutti di ritrovare quello che siamo profondamente. Che questo momento di disastro possa servire a farci rinascere in modo nuovo. Uniamoci e chiediamo di esaudire la nostra preghiera per il bene del mondo intero. Abbiamo speranza: il meglio è davanti a noi.
