lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Milano
di M. VENTURELLI 03 mar 2016 00:00

Regione: respinta la mozione di sfiducia contro Maroni

Il consiglio ha rigettato la proposta delle minoranza dopo l'ennesimo scandalo legato alla sanità. Girelli (Pd): "Nonostante l'esito del voto è evidente il fallimento della giunta Maroni"

I numeri per farla passare non c’erano e, come previsto, non è passata. L’importante era sollevare la questione politica. Questo l’intento che ha mosso le opposizioni nel presentare una mozione di sfiducia contro la giunta regionale lombarda guidata da Roberto Maroni.

Uniti. Presentata in apertura della seduta del consiglio regionale del 29 febbraio la mozione portava le firme di tutti i consiglieri di minoranza, uniti nel chiedere la sfiducia di Maroni, colpevole, a loro dire, di non essere stato in grado di realizzare quel profondo rinnovamento del sistema politico regionale che aveva annunciato candidandosi, nel 2013, dopo la fine traumatica dell’esperienza Formigoni.

Formigoni. La nona legislatura lombarda si era chiusa, infatti, anticipatamente per una serie di scandali che avevano colpito il sistema sanitario lombardo che avevano convinto la maggior parte del consiglio che sosteneva il presidente Formigoni a “staccare la spina”. Roberto Maroni, candidandosi a guidare la coalizione di centro-destra, aveva garantito che avrebbe condotto un’esaustiva azione di polizia del sistema pubblico, garantendo nel contempo un profondo rinnovamento dei comportamenti amministrativi, improntati a trasparenza, legalità, efficacia ed efficienza.

Incidenti. Nei mesi che hanno fatto seguito alla vittoria di Maroni, però, si sono moltiplicati gli “incidenti di percorso” nel cammino della giunta regionale. Nell’ottobre dello scorso anno è stato arrestato, con l’accusa di concussione, corruzione aggravata e altro ancora, il vice presidente della giunta regionale e già assessore alla salute Mario Mantovani. È dei giorni scorsi, poi. l’arresto di Fabio Rizzi, consigliere regionale della Lega Nord e presidente della commissione sanità e politiche sociali, stretto collaboratore di Maroni e vero artefice della stesura della recente legge di riforma del sistema socio-sanitario lombardo. Con lui sono finite nell’occhio del ciclone altre persone con l’accusa di avere dato vita ad un sistema di corruzione nell’assegnazione degli appalti odontoiatrici in alcuni grandi ospedali della Regione.

Atto dovuto. “Dinanzi a questo nuovo episodio – ha affermato Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd – la presentazione di una mozione di sfiducia è stata un atto dovuto nei confronti di tutti i cittadini lombardi”. Ben consapevoli che l’azione non aveva i numeri per essere approvata, i consiglieri di minoranza hanno scelto di presentarla proprio per aprire in seno al consiglio un dibattito politico, teso a denunciare il fallimento del progetto Maroni “che – afferma ancora Girelli – sceglie di restare alla presidente della Regione dopo avere dimostrato di non sapere mantenere quanto promesso ai cittadini”.
M. VENTURELLI 03 mar 2016 00:00