Mons. Perego sullo ius soli: "Una riforma a metà"
La legge introduce il principio dello “ius soli” temperato e dello “ius culturae” per i ragazzi che arrivano in Italia prima dei 12 anni
La legge introduce il principio dello “ius soli” temperato e dello “ius culturae” per i ragazzi che arrivano in Italia prima dei 12 anni. Monsignor Perego giudica il testo “interessante ma debole perché riguarda solo i minori ma non interviene sulle migliaia di adulti che aspettano di diventare cittadini italiani. Nel testo originale si chiedeva la diminuzione degli anni di residenza, l’accelerazione dei tempi, invece in questo c’è solo un consenso sui minori. Va nella linea di uno ius soli allargato ai minori ma non interviene sugli adulti”.
Il direttore della Migrantes ricorda che il 30 luglio scorso era stata diffuso un intervento congiunto di diverse organizzazioni che aderiscono alla campagna per la cittadinanza “L’Italia sono anch’io”, nel quale si chiedeva una riforma della legge più estesa. Da settembre il disegno di legge arriverà in aula. “Speriamo ci potrà essere una ulteriore riforma che riguardi tutti gli aspetti complessivi della cittadinanza”, conclude monsignor Perego.
AGENSIR
05 ago 2015 00:00