Migranti. Ue ancora divisa sul ricollocamento nel giorno del Consiglio
I vertici europei ancora alla prese con le chiusure di Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria
Nonostante lo sforzo negoziale, appare ancora lontano un accordo tra i Paesi Ue sul ricollocamento di 120mila profughi: 15600 provenienti dall’Italia, 50400 dalla Grecia. La questione sarà oggi sul tavolo del consiglio straordinario degli Interni e domani su quello del vertice dei leader Ue: riunioni dalle quali il presidente italiano Mattarella si aspetta “decisioni forti e lungimiranti”. La cancelliera tedesca Merkel invita a fare di tutto per trovare l’unanimità: un voto a maggioranza rischierebbe infatti di spaccare ulteriormente l’Unione, divisa nelle ultime ore da un nuovo muro antimigranti.
Dopo quello voluto dall’Ungheria al confine con la Serbia infatti anche la Slovenia ha dato inizio ai lavori per la costruzione di una barriera che la separi dalla Croazia. Da Budapest arriva poi un altro provvedimento che evidenzia l’acuirsi della tensione: il parlamento ha approvato l’impiego dell’esercito a sostegno della polizia per la difesa dei confini meridionali. Si tratta di 3500 militari e potranno far uso delle armi solo in caso di pericolo di vita.
RADIO VATICANA
22 set 2015 00:00